Enza Tomaselli viene guarita da Dio durante il battesimo in acqua

Enza Tomaselli, che era chiamata «Enza la sorella cieca», è stata guarita durante il battesimo in acqua che ha ricevuto sulla spiaggia di Catania il 14 maggio 2017 organizzato dalla Chiesa ADI di Catania che si raduna in Via Susanna, di cui è pastore Paolo Lombardo, membro del Consiglio Generale delle ADI (Assemblee di Dio in Italia).
I fratelli che l’hanno battezzata si chiamano Carmelo Isaia (quello anziano alla sinistra di Enza) e Mario Biangiardi (quello giovane alla sua destra), che non sono pastori in quanto in seno alla Chiesa ADI sono conosciuti come collaboratori.
Enza Tomaselli è stata guarita da «Ptosi palpebrale bilaterale di grado severo. Strabismo fixus convergente». La commissione medica aveva riconosciuto Enza: «Portatore di Handicap», in base alla legge 104. Dopo la guarigione di domenica 14 maggio, Enza non chiederà i benefici INPS. Così si legge sulla pagina facebook della «Televisione Pentecostale Italiana»

Fonte: https://www.facebook.com/televisionepentecostaleitaliana/

In questo video vedrete prima il suo battesimo e il momento in cui recupera la vista; poi parte dell’intervista che le ha fatto il giornalista Salvatore Loria, fratello del presidente delle ADI Felice Antonio Loria; poi come ora cammina senza accompagnamento e guida l’auto; ed infine sentirete Paolo Lombardo confermare che Enza Tomaselli era non vedente.

A Dio, che opera tutte le cose secondo il consiglio della propria volontà, sia la gloria in Cristo Gesù ora e in eterno. Amen.

Giacinto Butindaro

P.S.

L’abbraccio con il papà ed altre persone dopo il battesimo e la guarigione …

Tratto da : http://giacintobutindaro.org/2017/05/19/enza-tomaselli-viene-guarita-da-dio-durante-il-battesimo-in-acqua/

L’intervista fatta al fratello Giacinto Butindaro da Giuseppe Cruciani sui terremoti

Il fratello Giacinto Butindaro scrive : In data 7 novembre 2016 sono stato chiamato al telefono da Giuseppe Cruciani, il conduttore della trasmissione radiofonica «La Zanzara» che va in onda su Radio24, il quale mi ha rivolto alcune domande, la prima delle quali era se anch’io credo che i terremoti sono una punizione divina. Ecco la telefonata registrata che poi hanno mandato in onda alla radio durante la diretta (hanno tagliato delle parti però, come per esempio quella dove spiegavo che i terremoti Dio li manda anche a cagione dell’idolatria e di altri peccati).

Chi ha orecchi da udire, oda

Giacinto Butindaro

Tratto da : http://giacintobutindaro.org/2016/11/07/lintervista-fattami-da-giuseppe-cruciani-sui-terremoti/


E’ impopolare purtroppo sentir dire queste cose oggigiorno, anche in ambito evangelico, ma è la verità, e come tale và creduta e proclamata. Che il Signore possa avere pietà e dare il ravvedimento alle genti affinchè abbiano vita e scampare cosi all’ira di Dio. Vi scongiuro : Non continuate a sprezzare le ricchezze della benignità, della pazienza e della longanimità di Dio, fermatevi un attimo e considerate attentamente le vostre vie. Non riuscite a capire che Dio nella Sua grande benignità, attraverso questi avvertimenti, vi trae a ravvedimento? Ravvedetevi dunque e convertitevi dalle vostre vie malvagie e Dio diverrà vostro amico; ma se continuerete a trasgredire la Sua santa legge, continuerete per certo ad attirare su di voi la Sua ira e quindi i Suoi giusti giudizi.

Salvatore Larizza

Cattolici Romani, il prete non può rimettervi i peccati

confessione-preteCattolici Romani, il prete non può rimettervi i peccati perché la remissione dei peccati si ottiene mediante la fede in Gesù Cristo senza fare alcuna confessione ad un prete. Gesù stesso ha attestato che la remissione dei peccati si ottiene credendo in Lui quando disse a Saulo: “Ai quali (ai Gentili) io ti mando per aprir loro gli occhi, onde si convertano dalle tenebre alla luce e dalla potestà di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, la remissione dei peccati e la loro parte d’eredità fra i santificati” (Atti 26:18). Ed oltre a Gesù lo ha attestato in maniera inequivocabile anche l’apostolo Pietro quando disse a casa di Cornelio: “Di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve la remission de’ peccati mediante il suo nome” (Atti 10:43). Dunque, ravvedetevi e credete in Gesù Cristo, e uscite dalla Chiesa Cattolica Romana.

 

Giacinto Butindaro

Tratto da : http://giacintobutindaro.org/2014/04/16/cattolici-romani-il-prete-non-puo-rimettervi-i-peccati/

ALLARME! Le ADI hanno cercato di far manipolare Atti 13:48 nella Bibbia Nuova Riveduta

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Tratto da : http://giacintobutindaro.org/2014/03/02/allarme-le-adi-hanno-cercato-di-far-manipolare-atti-1348-nella-bibbia-nuova-riveduta/

Fidati della Scrittura

fidati-bibbia-blogFratello nel Signore, fidati della Scrittura, perchè “ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile ad insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia” (2 Timoteo 3:16). Attieniti fermamente ad essa senza mai deviare da essa nè a destra e neppure a sinistra, onorala, celebrala, e difendila, e l’Iddio della pace sarà con te. Ma sappi che se ti metterai contro di essa, la faccia dell’Iddio vivente e vero sarà contro di te.

 

Giacinto Butindaro

Tratto da : http://giacintobutindaro.org/2014/01/24/fidati-della-scrittura/

Secondo Nicola Martella il Cristiano che si uccide non perde la salvezza

SuicidioNicola Martella ha affermato: ‘Sull’auto-omicidio è bene non affrettare le conclusioni. Come per altre cose, quando si è diventati una «nuova creazione» (2 Cor 5,17; Gal 6,15), si può perdere il premio, non la salvezza’, ed ancora: ‘ Chi è stato rigenerato da Dio, non sarà separato dal Signore neppure dalla morte, comunque essa avvenga (Rm 8,35.38)’ (http://www.puntoacroce.altervista.org/_TP/T1-Suicidio_cristiano_EnB.htm).

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D’altronde da uno che proclama l’eresia ‘una volta salvati sempre salvati’, che cosa ci si poteva aspettare se non un’altra eresia? Perchè è ovvio che se per Martella un Cristiano non può in nessuna maniera perdere la salvezza, non la può perdere nemmeno uccidendosi.

Quello che lui afferma è una menzogna e in quanto tale illude e inganna tutti coloro che l’accettano, perchè chi si uccide commette un omicidio in quanto uccide sè stesso, e la Scrittura comanda “Non uccidere” (Esodo 20:13). Ecco perchè gli omicidi non erediteranno il Regno di Dio ma passeranno l’eternità nel fuoco eterno in mezzo ai tormenti, perchè quella è la loro parte (Apocalisse 21:8). Come si può infatti pensare che i suicidi erediteranno il Regno di Dio quando l’apostolo Paolo mette in guardia i santi di Corinto con questo severo ammonimento: ” Non sapete voi che gli ingiusti non erederanno il regno di Dio? Non v’illudete; né i fornicatori, né gl’idolatri, né gli adulteri, né gli effeminati, né i sodomiti, né i ladri, né gli avari, né gli ubriachi, né gli oltraggiatori, né i rapaci erederanno il regno di Dio” (1 Corinzi 6:9-10)? Se infatti i fornicatori e i sodomiti, come pure gli ubriachi, guastano il loro corpo – che è il tempio di Dio – con i loro peccati, e altrettanto fanno i suicidi perchè il suicida guasta anche lui volontariamente il suo corpo che è il tempio di Dio, non si può pensare che i suicidi erediteranno il regno di Dio. Non è forse scritto che noi non apparteniamo a noi stessi, e che dobbiamo glorificare Dio con il nostro corpo? Diceva Paolo infatti: “E non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Poiché foste comprati a prezzo; glorificate dunque Dio nel vostro corpo” (1 Corinzi 6:19-20). E come si può pensare allora che un Cristiano glorifichi Dio distruggendo il suo corpo, ossia togliendosi la vita che gli ha dato Dio? Infatti nessuno di noi è portato a glorificare Dio appena sente che uno che si dice Cristiano si è ucciso, ma semmai è portato a glorificare Dio se sente che è stato ucciso a motivo di Cristo o ha perso la vita mentre salvava altre persone! Perchè questo? Evidentemente perchè lo Spirito Santo di Dio che dimora in noi ci attesta che il suicida ha commesso un crimine e non ha glorificato Dio nel suo corpo. Ed ancora, come si può pensare che un Cristiano suicida possa ereditare il regno di Dio dopo avere mostrato con il suo gesto il suo totale disprezzo verso le membra di Cristo? Ma se la Scrittura afferma che Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri (Ebrei 13:4), che prestano le loro membra al servizio dell’iniquità, come può Dio non giudicare i suicidi che hanno deciso di distruggere le proprie membra che sono membra di Cristo (1 Corinzi 6:15)? Ma se Dio esercita le sue vendette contro quei credenti che si danno alla fornicazione e si danno a passioni di concupiscenza come fanno i pagani e compiono altre cose contro la sua volontà, secondo che è scritto: “Perché questa è la volontà di Dio: che vi santifichiate, che v’asteniate dalla fornicazione, che ciascun di voi sappia possedere il proprio corpo in santità ed onore, non dandosi a passioni di concupiscenza come fanno i pagani i quali non conoscono Iddio; e che nessuno soverchi il fratello né lo sfrutti negli affari; perché il Signore è un vendicatore in tutte queste cose, siccome anche v’abbiamo innanzi detto e protestato. Poiché Iddio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione. Chi dunque sprezza questi precetti, non sprezza un uomo, ma quell’Iddio, il quale anche vi comunica il dono del suo Santo Spirito” (1 Tessalonicesi 4:3-8), come si può pensare che non eserciterà la sua vendetta contro coloro che distruggono il proprio corpo ammazzandosi? E poi chi si uccide fa del male a sè stesso, infatti quando il carceriere di Filippi stava per uccidersi, pensando che i carcerati fossero fuggiti, l’apostolo Paolo gridò ad alta voce: “Non ti far male alcuno, perché siam tutti qui” (Atti 16:27-28), mentre l’uomo benigno fa del bene e non del male a sè stesso secondo che è scritto: “L’uomo benigno fa del bene a se stesso” (Proverbi 11:17), come anche al suo prossimo perchè “l’amore non fa male alcuno al prossimo” (Romani 13:10) in ubbidienza al comandamento: “Ama il tuo prossimo come te stesso” (Matteo 22:39). Non è forse vero quindi che un Cristiano uccidendosi farebbe del male a sè stesso dimostrando così di odiare sè stesso? In verità, chi afferma che i Cristiani che si suicidano non perdono la salvezza, mostra di non tenere in nessuna considerazione un principio biblico importante che è quello che è Dio che dà la vita all’uomo e quindi solo Lui ha il diritto di togliergliela.
Ma quello che afferma Martella è una menzogna anche per quest’altra ragione, e cioè perchè Gesù Cristo ha detto ai suoi discepoli: “… chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvato” (Matteo 10:22), e un credente che si ammazza non dimostra affatto di avere voluto perseverare nella fede fino alla fine della sua vita, ma di avere semmai rinunciato ad un certo punto alla fede. Perchè questo? Perchè “la fede è certezza di cose che si sperano” (Ebrei 11:1), e quindi mentre chi ha fede ha la certezza di una vita molto migliore dopo la morte, e proprio grazie alla sua fede sopporta ogni cosa fino a dare la sua vita per amore del Vangelo in quanto crede che “la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria” (2 Corinzi 4:17); chi si uccide dimostra di avere gettato via la fede e di essere un disperato perchè secondo lui è inutile continuare a sopportare afflizioni e sofferenze sulla terra in vista del regno di Dio. Si può dire quindi che se un discepolo di Cristo decide di uccidere se stesso, si trae indietro a sua perdizione. Non ha più fede in Dio per salvare l’anima sua.
Prendiamo come esempio Giuda Iscariota, uno dei dodici discepoli di Cristo, quello che poi diventò traditore. Giuda all’inizio aveva creduto anche lui e difatti era uno dei discepoli di Gesù che erano stati da Lui costituiti apostoli secondo che è scritto: “Or avvenne in que’ giorni ch’egli se ne andò sul monte a pregare, e passò la notte in orazione a Dio. E quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli, e ne elesse dodici, ai quali dette anche il nome di apostoli: Simone, che nominò anche Pietro, e Andrea, fratello di lui, e Giacomo e Giovanni, e Filippo e Bartolommeo, e Matteo e Toma, e Giacomo d’Alfeo e Simone chiamato Zelota, e Giuda di Giacomo, e Giuda Iscariot che divenne poi traditore” (Luca 6:12-16). Pietro confermò questo quando disse che Giuda “aveva ricevuto la sua parte di questo ministerio” (Atti 1:17). A questi dodici discepoli Gesù diede “potestà ed autorità su tutti i demonî e di guarir le malattie. E li mandò a predicare il regno di Dio e a guarire gl’infermi” (Luca 9:1-2). Alcuni sostengono che Giuda non aveva mai creduto, il che è falso. Ma io dico: Gesù avrebbe mai dato l’apostolato a un non credente? Avrebbe mai mandato un incredulo a predicare il Vangelo? Avrebbe mai potuto dare l’autorità di cacciare gli spiriti maligni nel suo nome, e di guarire gli ammalati nel suo nome, a qualcuno che non aveva creduto in lui? Evidentemente no. A conferma di ciò ci sono le seguenti parole di Gesù dette al Padre suo la notte che fu tradito: “Quelli che tu mi hai dati li ho anche custoditi, e niuno di loro è perito TRANNE il figliuol di perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta” (Giovanni 17:12). Come si può vedere, anche Giuda era stato dato da Dio al suo Figliuolo, solo che a differenza degli altri discepoli egli andò in perdizione perché Dio aveva decretato così. Non è forse scritto nei Salmi: “Sian cancellati dal libro della vita, e non siano iscritti con i giusti” (Salmo 69:28)? e si badi che queste parole seguono queste: “La loro dimora sia desolata, nessuno abiti nelle loro tende” (Salmo 69:25) che furono le parole prese dall’apostolo Pietro, prima della Pentecoste, per sostenere che Giuda doveva fare quella fine perché si doveva adempiere la profezia della Scrittura pronunciata dallo Spirito Santo per bocca di Davide (cfr. Atti 1:16-20). Dunque Giuda Iscariota fu cancellato dal libro della vita (secondo che disse Dio a Mosè: “‘Colui che ha peccato contro di me, quello cancellerò dal mio libro!” Esodo 32:33), e cessò di essere iscritto con i giusti, il che conferma che all’inizio era un giusto e poi diventò un diavolo. Ora, andiamo a vedere cosa avvenne dopo che Giuda tradì il Maestro. Matteo dice: “Allora Giuda, che l’avea tradito, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì, e riportò i trenta sicli d’argento ai capi sacerdoti ed agli anziani, dicendo: Ho peccato, tradendo il sangue innocente. Ma essi dissero: Che c’importa? Pensaci tu. Ed egli, lanciati i sicli nel tempio, s’allontanò e andò ad impiccarsi” (Matteo 27:3-5). Ora, notate come la Scrittura ci fa sapere che Giuda si pentì di avere tradito il Maestro, riconobbe di avere peccato tradendolo. Ma questo non bastò a impedirgli di suicidarsi, infatti poco dopo andò ad impiccarsi. Dunque, Giuda si pentì di avere tradito sangue innocente, ma decise di uccidersi, e questo avvenne affinchè le Scritture fossero adempiute, cioè affinchè lui andasse in perdizione perchè è chiamato figlio della perdizione. E che andò in perdizione è confermato anche dalle seguenti parole di Gesù pronunciate nella notte che fu tradito, ancora prima che Giuda lo tradisse: “Certo, il Figliuol dell’uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a quell’uomo per cui il Figliuol dell’uomo è tradito! Meglio sarebbe per cotest’uomo, se non fosse mai nato” (Matteo 26:24). Giuda dunque fu destinato da Dio ad andare in perdizione tramite appunto il suicidio. D’altronde Satana era entrato in Giuda (Luca 22:3), e quindi Giuda era in balia del diavolo che evidentemente lo spinse al suicidio. Peraltro a tal proposito, è bene che sappiate che alcuni credenti hanno raccontato che prima di convertirsi avevano in determinate circostanze della loro vita quando si trovavano nella disperazione e senza alcuna speranza udito delle voci demoniache che li avevano istigati al suicidio, il che conferma che il suicidio comunque è qualcosa gradito al diavolo perchè costituisce un peccato nei confronti di Dio.
Certamente un discepolo di Cristo nella sua vita potrà pure passare dei momenti di grande afflizione e sofferenza nei quali sarà perplesso, ma se teme Dio e osserva i suoi comandamenti non sarà mai portato alla disperazione e quindi ad ammazzarsi, perchè comunque continuerà ad avere fede in Dio e a sottomettersi alla Sua volontà. Il profeta Elia quando fu minacciato di morte dalla moglie di Achab non si inoltrò forse nel deserto e seduto sotto una ginestra espresse il desiderio di morire, dicendo: ‘Basta! Prendi ora, o Eterno, l’anima mia, poiché io non valgo meglio de’ miei padri!’ (1 Re 19:4)? Ma Elia non si tolse la vita, perchè temeva Dio e si rimetteva al volere di Dio. Anche il profeta Giona in una particolare circostanza chiese di morire, secondo che è scritto: “E come il sole fu levato, Iddio fece soffiare un vento soffocante d’oriente, e il sole picchiò sul capo di Giona, sì ch’egli venne meno, e chiese di morire, dicendo: ‘Meglio è per me morire che vivere’” (Giona 4:8). Ma anche lui si sottomise al volere di Dio, e non ardì togliersi la vita, quantunque si trovò in grave distretta. E il giusto Giobbe ve lo ricordate? Dopo che Dio lo privò dei figli e dei suoi beni, e Satana lo colpì con un’ulcera maligna, si trovò in una grandissima afflizione, a tal punto che espresse il desiderio di morire. Egli infatti disse: “… l’anima mia preferisce soffocare, preferisce a queste ossa la morte” (Giobbe 7:15). Ma non ardì togliersi la vita perchè lui aspettava che fosse Dio a togliergli la vita, infatti disse: “Oh, m’avvenisse pur quello che chiedo, e mi desse Iddio quello che spero! Volesse pure Iddio schiacciarmi, stender la mano e tagliare il filo de’ miei giorni! Sarebbe questo un conforto per me, esulterei nei dolori ch’egli non mi risparmia; giacché non ho rinnegato le parole del Santo” (Giobbe 6:8-10). Notate che Giobbe sapeva che è Dio a tagliare il filo dei giorni dell’uomo e quindi si auspicò che Dio volesse tagliare quel filo, ma Dio quel filo non lo tagliò perchè sappiamo che poi Dio lo ristabilì. Giobbe dunque si rimetteva nelle mani di Dio con piena fiducia, benchè si trovasse vicino alla morte. Non cercò di uccidersi e non si uccise, e questo perchè temeva Dio e fuggiva il male (Giobbe 1:8). Il timore di Dio dunque spinge chi è in una grave distretta a non togliersi la propria vita. E che dire degli apostoli? Ascoltate cosa dice l’apostolo Paolo a proposito di una grave distretta in cui si trovò assieme ai suoi collaboratori: “Poiché, fratelli, non vogliamo che ignoriate, circa l’afflizione che ci colse in Asia, che siamo stati oltremodo aggravati, al di là delle nostre forze, tanto che stavamo in gran dubbio anche della vita. Anzi, avevamo già noi stessi pronunciata la nostra sentenza di morte, affinché non ci confidassimo in noi medesimi, ma in Dio che risuscita i morti, il quale ci ha liberati e ci libererà da un così gran pericolo di morte, e nel quale abbiamo la speranza che ci libererà ancora …” (2 Corinzi 1:8-10). Avete notato? Gli apostoli avevano piena fiducia in Dio anche nelle afflizioni in cui erano aggravati al di là delle loro forze. Nessuna disperazione quindi li coglieva, delle perplessità sì, ma nessuna disperazione (“perplessi, ma non disperati” 2 Corinzi 4:8). E questo perchè lo Spirito di Dio che abitava in loro li spingeva ad avere piena fiducia in Dio e a non disperarsi. Chi dunque seguirà le orme degli apostoli non potrà che comportarsi così anche lui nelle profonde distrette in cui si troverà, rimanendo calmo in attesa della liberazione divina.
E voglio terminare dicendo questo. Come avete potuto vedere Nicola Martella afferma: ‘Come per altre cose, quando si è diventati una «nuova creazione» (2 Cor 5,17; Gal 6,15), si può perdere il premio, non la salvezza’, il che significa che non è solo il peccato di suicidio che non fa perdere la salvezza al Cristiano ma anche altri peccati. Questo spiega perchè nelle Chiese che sostengono la dottrina ‘una volta salvati, sempre salvati’, i peccati che non fanno ereditare il regno di Dio (1 Corinzi 6:9-10) che vengono commessi dai membri sono tollerati. Tanto al massimo coloro che li commettono perderanno il premio, ma la salvezza mai! Essi vedranno dunque il Signore anche senza la santificazione!
Ma ho una brutta notizia per Nicola Martella e per tutti coloro che in ambito evangelico ragionano e parlano in questa maniera diabolica: sappiate che vi state illudendo, cioè state facendo proprio quello che Paolo ci ha comandato di non fare.
Vi esorto dunque fratelli per l’ennesima volta a guardarvi e ritirarvi da Martella e da tutti quelli che in ambito evangelico hanno questa stessa dottrina demoniaca (‘una volta salvati sempre salvati’), che ha finora trascinato nelle fiamme dell’ADES tante anime.

Chi ha orecchi da udire, oda

Giacinto Butindaro

Tratto da : http://giacintobutindaro.org/2013/08/16/secondo-nicola-martella-il-cristiano-che-si-uccide-non-perde-la-salvezza/

Non consultate l’oroscopo, è un inganno del diavolo

astrologia-oroscopo-02L’astrologia sostiene che il carattere dell’uomo nei suoi vari aspetti, la sua salute e il suo destino dipendono dall’aspetto che aveva il cielo quando è nato, in altre parole dalla posizione che avevano le stelle e i pianeti nel momento della sua nascita. Questa posizione viene indicata con il termine ‘oroscopo di nascita’; per cui quando qualcuno va a farsi fare l’oroscopo di nascita gli viene fatto sapere dall’astrologo qual’era l’aspetto del cielo all’atto della sua nascita con le relative e preordinate fortune e sfortune che da esso – secondo loro – dipendono. Quando invece la persona si va a far fare ‘l’oroscopo orario’, l’astrologo basandosi sull’aspetto che aveva il cielo al momento in cui il cliente gli dice essere sorto il problema dopo avere messo assieme tanti dati e fatti i necessari collegamenti tra di essi (che sono molto complicati), gli dice quale sarà l’esito e gli dà la soluzione del problema. Naturalmente gli astrologi non interpretano l’aspetto del cielo nella stessa maniera, per cui l’oroscopo di nascita fatto da uno è diverso da quello fatto da un’altro sulla stessa persona; la stessa cosa va detta dell’oroscopo orario e questo perchè ognuno ha il suo metodo di interpretare il cielo!
L’astrologia praticamente afferma che il destino dell’uomo è influenzato direttamente dalla posizione delle stelle e dei pianeti; ecco una citazione astrologica a tale proposito: ‘Anno, giorno, ora della vostra nascita decidono assolutamente sull’avvenire dei vostri progetti, dei vostri sforzi, delle vostre speranze; tutti gli esperti in materia sono concordi su tale punto. Secoli di studi provano che le predizioni fatte su basi esatte sono d’un’esattezza sconcertante’. Detto in altre parole, sono i pianeti e le stelle a decidere il nostro destino; quello che faremo, quello che saremo, dove andremo dipende totalmente dagli astri perché essi sono i padroni della nostra vita; quindi gli astrologi credono nella predestinazione, ma in una predestinazione astrale. Ma l’astrologia pretende pure di risolvere i problemi delle persone; ecco delle eloquenti dichiarazioni che lo confermano: ‘Quali che siano i vostri problemi – amore, denaro, matrimonio, professione, salute, vocazione, educazione dei figli, alloggio, posizione, ingaggio, ricerca d’impiego, operazioni di borsa – qualsiasi problema in breve, della vita quotidiana, l’astrologia scientifica può risolverlo e condurvi ad una felice soluzione’; ‘Se vi preoccupa seriamente una questione, notate l’ora o il minuto in cui il problema s’è posto, per la prima volta, a voi: fate l’oroscopo ed ogni dubbio sarò tolto all’istante. Cinque minuti, e si saprà infallibilmente se la cosa riuscirà o no; se è prudente o no, d’accettare l’offerta fattavi’!
Le sopra citate dichiarazioni significano che l’astrologia può tutto e sa tutto; di essa ci si può fidare a occhi chiusi perché costituisce una sicurezza infatti predice con estrema certezza il destino dell’uomo e per qualsiasi problema che venga a crearsi nella vita è in grado di risolverlo e dare una risposta sicura che fa svanire ogni dubbio ad ogni interrogativo che l’uomo può porsi a riguardo delle cose della vita; e come riesce a fare tutto questo? Mettendosi a fare delle misurazioni sulla volta celeste, e dando specifiche interpretazioni alla posizione delle stelle e dei pianeti. Ma tutto ciò è falso, è un impostura generata dal diavolo, una trappola.
Alla luce delle sacre Scritture infatti le stelle, il sole, la luna, e i pianeti non possono in nessuna maniera influire sul carattere e sul destino dell’uomo e delle nazioni. Non importa quale sia la loro posizione in determinati momenti essi non possono in nessuna maniera fissare il carattere e il destino degli individui. La Scrittura insegna che il sole, la luna, le stelle, e i pianeti sono stati creati da Dio (cfr. Is. 40:26; Sal. 148:3-6), ma nello stesso tempo essa ci mette in guardia dal metterci a pensare che osservando la loro posizione si possa stabilire il futuro. Ecco come essa si esprime: “Tu sei stanca di tutte le tue consultazioni; si levino dunque quelli che misurano il cielo, che osservano le stelle, che fanno pronostici ad ogni novilunio, e ti salvino dalle cose che ti piomberanno addosso! Ecco, essi sono come stoppia; il fuoco li consuma…” (Is. 47:13,14). Le cose sono molto chiare; cercare di leggere il futuro nostro o quello degli altri nel cielo è una follia, una vanità. Comunque nel cielo che sta sopra di noi si possono ‘leggere’ molte cose; per esempio vi si può ‘leggere’ la infinita potenza di Dio, la sua perfezione, la sua immensa sapienza, la sua bontà, la sua fedeltà, la sua giustizia. In altre parole, guardando queste opere di Dio che stanno sospese nel nulla sopra il nostro capo e meditando su di esse noi vediamo le perfezioni invisibili del Creatore (cfr. Rom. 1:18-21). Ma allora se il futuro dell’uomo e delle nazioni non si può leggere nel cielo dove lo si può leggere? Nella Scrittura, in essa infatti troviamo scritto che cosa aspetta il giusto e l’empio sia mentre sono in vita che dopo morti (per il giusto leggi Is. 3:10; Sal. 23 e 112; Is. 57:1,2; Ap. 6:9; per l’empio Is. 3:11; Sal. 32:10; 9:17; Luca 16:22-31), e troviamo scritto che cosa avverrà alle nazioni negli ultimi giorni (cfr. Ap. cap. 17-20; Matt. 24:7,8; Luca 21:10,11). Naturalmente in questo caso mi riferisco al futuro in termini generali, perché per conoscere un evento particolare che si verificherà nella vita di un individuo (la nascita di un figlio, la morte di qualcuno, ecc.) o in una nazione (un terremoto, una carestia, una pestilenza, una guerra) in tempi più o meno brevi è necessario ricevere da Dio una rivelazione, ossia una parola di sapienza (cfr. Luca 1:13-17; Atti 5:9; 1 Re 14:7-12; Atti 21:10,11; Atti 11:27,28). Il futuro degli uomini è già stato fissato da Dio: è lui che guida sia il singolo che le nazioni intere nella direzione da lui voluta per adempiere i suoi meravigliosi disegni. E questo anche se l’uomo non comprende come Egli faccia, come sia possibile che in mezzo a tanta confusione che esiste su questo pianeta Egli riesca a fare sì che il suo piano sia verso il singolo che verso le nazioni intere sussista.
Alcuni passi ora che mostrano che è da Dio che dipendono le vie del singolo e perciò di tutti gli uomini che sono sulla faccia della terra: “Da lui dipendono chi erra e chi fa errare” (Giob. 12:16); “I passi dell’uomo li dirige l’Eterno; come può quindi l’uomo capir la propria via?” (Prov. 20:24); “Il cuore del re, nella mano dell’Eterno, è come un corso d’acqua; egli lo volge dovunque gli piace” (Prov. 21:1); “Il cuor dell’uomo medita la sua via, ma l’Eterno dirige i suoi passi” (Prov. 16:9); “O Eterno, io so che la via dell’uomo non è in suo potere, e che non è in potere dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi” (Ger. 10:23); “..non hai glorificato l’Iddio che ha nella sua mano il tuo soffio vitale, e da cui dipendono tutte le tue vie” (Dan. 5:23). Vi esorto ad andarvi a leggere in particolare la storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe, e la storia di Gesù di Nazareth, per vedere come Dio guida i passi sia dei giusti che dei malvagi per adempiere i suoi disegni. O profondità della sapienza e della conoscenza di Dio. Quanto incomprensibili sono le sue vie!
Come si può ben vedere, quindi il destino dell’uomo è Dio a deciderlo e non l’anno, il mese, il giorno e l’ora della nascita della persona come invece affermano gli astrologi. Se fosse il tempo della nascita a stabilire il destino dell’uomo allora si dovrebbe dedurre che delle persone nate nello stesso anno, mese e giorno avranno lo stesso destino; ma le cose non stanno affatto così perché i fatti lo dimostrano chiaramente, difatti ci sono persone nella stessa nazione o nella stessa città nate lo stesso giorno ma che nella vita hanno avuto un destino totalmente diverso l’uno dall’altro. Niente di nuovo sotto il sole perché anche Esaù e Giacobbe nacquero lo stesso giorno ma nella vita ebbero un destino diverso l’un dall’altro; già nell’occupazione terrena si contraddistinsero secondo che è scritto: “I due fanciulli crebbero, ed Esaù divenne un esperto cacciatore, un uomo di campagna, e Giacobbe un uomo tranquillo, che se ne stava nelle tende” (Genesi 25:27); e poi anche i fatti della loro vita furono completamente diversi, basta solo pensare alla lunga permanenza di Giacobbe in Mesopotamia, per rendersi conto di questo, e soprattutto al fatto che Giacobbe che era il secondogenito acquistò il diritto di primogenitura da Esaù quando questi glielo vendette e per questo Esaù divenne suo servitore. Quest’ultimo fatto (vale a dire che Esaù sarebbe diventato servitore di Giacobbe) fu espressamente rivelato da Dio a Rebecca prima che i bambini nascessero.
Ancora oggi Dio ha predestinato delle persone nate nello stesso anno, nello stesso mese, giorno ed ora, a svolgere dei ruoli differenti in questo mondo; l’uno sarà un capo di stato o un’autorità nazionale o locale, l’altro sarà un profeta nella casa di Dio, l’altro un pastore, l’altro un’apostolo, un’altro ancora sarà un ingegnere, l’altro un muratore e così via. Gli astrologi dunque ingannano loro stessi e le persone quando pretendono di predire in base all’aspetto del cielo il destino dell’uomo perché esso è già segnato da Dio e non si legge affatto nel cielo, cioè sugli astri celesti, perché esso è scritto nei libri celesti che Dio solo conosce. Quelli sono i libri che bisognerebbe consultare per sapere prima che la persona nasca quale sarà il suo destino; qui per destino ci limitiamo a intendere l’occupazione terrena, (ministro del Vangelo, operaio, banchiere, muratore, industriale, autorità pubblica ecc.) che adempirà per decreto di Dio, e non i libri degli astrologi che contengono menzogne a non finire; ma i libri celesti non sono accessibili. In taluni casi Dio però può pure fare sapere innanzi l’occupazione di una persona; e quando lo fa, la sua predizione si adempie. Ma rimane il fatto che l’aspetto del cielo alla nascita non influisce in nulla su tutto ciò.
Gli astrologi affermano che gli astri decidono anche il carattere e la salute e l’aspetto esteriore che gli uomini avranno durante la loro vita terrena; è superfluo che io mi dilunghi a confutare quest’altra diavoleria. Mi limito a dire che anche in questi casi Dio regna incontrastato sugli uomini e che gli astri non decidono proprio nulla.
Adesso esaminiamo ‘l’oroscopo orario’ che pretende di potere guidare la persona a prendere la giusta decisione nelle cose della vita e di dare la soluzione di un problema sorto all’improvviso di cui la persona vuole sapere l’esito; anche in questo caso gli astrologi si affidano agli astri per rispondere ai quesiti delle persone. Ci limitiamo a dire che sia il comporta¬mento degli astrologi che quello di coloro che li vanno a consultare quando sono incerti sulla decisione da prendere o si trovano nei problemi è una follia; per il semplice fatto che la posizione degli astri non può in nessuna maniera suggerire la decisione giusta da prendere o influire sulla soluzione del problema, di qualsiasi genere esso sia.
Solo Dio ci può dire quale è la decisione giusta da prendere quando siamo incerti su qualche cosa; e questo egli lo fa ogni qual volta dobbiamo prendere delle decisioni, secondo che è scritto: “Guiderà i mansueti nella giustizia, insegnerà ai mansueti la sua via… Chi è l’uomo che tema l’Eterno? Ei gl’insegnerà la via che deve scegliere” (Salmo 25:9,12).
Anche nel caso ci si trovi nel bisogno materiale di qualche cosa; di salute fisica, di denaro, di una casa, di una moglie, di figli, di una macchina, e di qualsiasi altra cosa, rivolgersi agli astrologi costituisce una follia perché gli astri non possono proprio fare nulla in nostro favore; v’è una persona che può risolvere i problemi, ed è Dio. Ed è a Lui che noi siamo chiamati a rivolgerci nei nostri problemi, che preferiamo chiamare di¬strette. Dice Dio infatti: “Invocami nel giorno della distretta: e io te ne trarrò fuori” (Salmo 50:15); ed ancora: “Invocami, e io ti risponderò, e t’annunzierò cose grandi e impenetrabili, che tu non conosci” (Geremia 33:3).
Sei malato e vuoi la salute? Chiedila a Dio, lui è colui che ti guarisce da ogni infermità. Hai bisogno di una moglie? rivolgiti a Dio. Hai ricevuto la lettera di sfratto e ti vedi già in mezzo alla strada senza sapere dove andare? Rivolgiti a Dio. Hai bisogno di denaro e non sai come fare? Rivolgiti a Dio, lui supplisce pure a questo tipo di bisogno. Forse sei disoccupato e non vedi via di sbocco nel posto dove abiti? Rivolgiti a Dio; lui dai suoi tesori fa uscire fuori pure il lavoro per chi ne ha bisogno. Forse vorresti dei figli ma tua moglie non te ne può dare perché è sterile? O uomo, non ti preoccupare; rivolgiti anche in questo caso a Dio, perché i figli li dà lui.
E che dirò ancora? il tempo verrebbe meno se mi mettessi a dire tutti gli altri bisogni della vita in cui ci si deve rivolgere a Dio sapendo che Lui può supplire ad essi.
Ma veniamo a quelle situazioni in cui uno ha bisogno di sapere come comportarsi giustamente: hai bisogno di sapere come educare i tuoi figli? Leggi la Parola di Dio; essa te lo dirà. Hai bisogno di sapere come ti devi comportare con tua moglie? Leggi la Parola di Dio ed essa ti dirà anche questo. Hai bisogno di sapere come ti devi comportare con il tuo padrone o col collega di lavoro che ti tratta male? Leggi la Parola di Dio ed essa te lo dirà. Vuoi sapere come adoperare saggiamente il denaro che guadagni? Leggi la Parola e vedrai che essa ti guiderà pure in questo, ed eviterai tanti sperperi. La Parola di Dio è “una lampada splendente in luogo oscuro” (2 Pietro 1:19), ed una lampada al nostro piede e una luce sul nostro sentiero (cfr. Salmo 119:105); seguire i suoi comandamenti è imperativo per vedere buoni giorni e prendere piacere nella vita.
Il nostro discorso si è voluto centrare sull’avere piena fiducia in Dio e pregarlo, e consultare la sua Parola scritta perché è questa la via maestra da seguire nella nostra vita in ogni distretta. Ribadiamo anche per esperienza che chi si attiene a questa via vedrà la potente mano di Dio assisterlo e benedirlo e constaterà come solo Dio ha il potere di mutare le circostanze della sua vita in suo favore, e la saggezza per guidarlo rettamente in ogni situazione difficile della sua vita.
Va da sè, fratelli, quindi che noi non ci dobbiamo affidare all’astrologia. Schivate l’oroscopo sapendo che esso porta l’uomo lontano dalla fede in Dio e riprovatelo facendo uso delle Scritture: l’oroscopo è un inganno del diavolo.

Chi ha orecchi da udire, oda

Giacinto Butindaro

Tratto da : http://giacintobutindaro.org/2013/10/01/non-consultate-loroscopo-e-un-inganno-del-diavolo/

Esistono esempi osservabili di evoluzione darwiniana?

Nel seguente video vengono intervistati alcuni evoluzionisti i quali sono messi in difficoltà da una domanda difficile a cui ovviamente non possono rispondere. La domanda più o meno è la seguente:

“Sapendo che il metodo scientifico si basa su prove osservabili e testabili, esistono esempi OSSERVABILI di evoluzione darwiniana, ovvero di cambiamento di genere?”

Ecco il video (per guardarlo in italiano dovete mettere I SOTTOTITOLI ):

Come avete visto NON esiste nessun esempio OSSERVABILE di cambiamento di genere, ad esempio di un cambiamento tra pesce a rettile, e quindi tale teoria è ANTISCIENTIFICA essendo che il metodo scientifico stesso richiede l’osservabilità di un evento.

Se avete facebook e volete avere dimostrazioni di quanto la teoria dell’evoluzione e di quanto la teoria del big bang siano FALSE andate nella seguente pagina: Contro la teoria del big bang e dell’evoluzione.

Sappiate che la teoria dell’evoluzione è una MENZOGNA. Non c’è mai stata un’evoluzione della specie ma c’è stata una CREAZIONE perfetta del Signore IDDIO. Rifiutate di credere in questa menzogna che vi menerà all’INFERNO e ravvedetevi credendo nell’evangelo di Gesù Cristo che è potente per salvare le anime vostre.

 

Haiaty Varotto

Tratto da : http://destatevi.org/esistono-esempi-osservabili-di-evoluzione-darwiniana/

I principi della Massoneria sono principi Cristiani?

triangolo-principi-massonici1Mi sono trovato costretto a scrivervi questa breve confutazione, fratelli, perchè ho riscontrato che tanti che si dicono Cristiani sono convinti che i principi massonici di ‘libertà, uguaglianza e fratellanza’ – principi che vi ricordo furono il motto della Rivoluzione francese, che infatti venne organizzata e diretta pressoché integralmente dagli affiliati alla Massoneria – siano principi cristiani. Da qui dunque il loro discorso che la Massoneria è compatibile con il Cristianesimo o magari che non è contraria al Cristianesimo, perchè i suoi principi sono biblici. Ragionamento questo che ha persuaso tanti.

 

Ma le cose non stanno affatto così, perchè sebbene la Bibbia parli di libertà, uguaglianza e fratellanza, queste parole hanno un significato totalmente diverso da quello che gli danno i massoni.

Cominciamo dalla libertà. Cosa dice la Scrittura? “dov’è lo Spirito del Signore, quivi è libertà” (2 Corinzi 3:17). Ma dov’è lo Spirito del Signore? In coloro che si sono ravveduti ed hanno creduto nel Signore Gesù Cristo e quindi nei figliuoli di Dio, perchè dice Paolo ai Galati: “E perché siete figliuoli, Dio ha mandato lo Spirito del suo Figliuolo nei nostri cuori, che grida: Abba, Padre” (Galati 4:6). Dunque coloro che credono in Gesù Cristo – ossia che credono che Gesù Cristo è il Figlio di Dio morto sulla croce per i nostri peccati e risuscitato il terzo giorno a cagione della nostra giustificazione – sono uomini liberi, il che significa che sono liberi dal peccato, secondo che è scritto che Gesù Cristo “ci ha liberati dai nostri peccati col suo sangue” (Apocalisse 1:5), ed anche “Cristo ci ha affrancati perché fossimo liberi” (Galati 5:1). Non ha forse detto Gesù Cristo stesso: “In verità, in verità vi dico che chi commette il peccato è schiavo del peccato. Or lo schiavo non dimora per sempre nella casa: il figliuolo vi dimora per sempre. Se dunque il Figliuolo vi farà liberi, sarete veramente liberi” (Giovanni 8:34-36)? Ecco dunque cosa intende la Bibbia quando parla di libertà, la libertà dalla schiavitù del peccato che hanno sperimentato coloro che hanno creduto in Gesù Cristo, che però non significa libertà di fare adesso quello che uno vuole, perchè l’apostolo Pietro dice: “Poiché questa è la volontà di Dio: che, facendo il bene, turiate la bocca alla ignoranza degli uomini stolti; come liberi, ma non usando già della libertà qual manto che copra la malizia, ma come servi di Dio” (1 Pietro 2:15-16), e Paolo gli fa eco dicendo: “Perché, fratelli, voi siete stati chiamati a libertà; soltanto non fate della libertà un’occasione alla carne, ma per mezzo dell’amore servite gli uni agli altri” (Galati 5:13). E questo perchè ogni Cristiano è uno schiavo di Cristo (1 Corinzi 7:22) e deve ubbidire ai Suoi comandamenti.
La Massoneria rigetta tutto ciò, perchè rigetta l’opera di espiazione compiuta da Gesù Cristo per liberarci dai nostri peccati. E difatti la Massoneria per ‘libertà’ intende la libertà per l’uomo di fare e credere quello che vuole, per cui nessuno ha il diritto di interferire nel credo o operato altrui andandogli a dire ‘tu sei nell’errore, perciò ravvediti’. La Massoneria dunque tramite questo principio incita gli uomini a rigettare i comandamenti di Cristo Gesù, tra cui c’è quello di predicare agli uomini IL RAVVEDIMENTO (cfr. Luca 24:47), parola che significa ‘cambiamento di mente’. Se infatti tutti sono liberi di credere e fare quello che vogliono (quindi sono liberi anche di credere che Gesù non è il Cristo, che non è morto per i nostri peccati e risorto a cagione della nostra giustificazione; o di credere che l’omosessualità sia del tutto naturale e lecita, e così via), io non ho il diritto di andargli a comandare di cambiare modo di pensare: non vi pare? E naturalmente questa cosiddetta libertà va di pari passo con la tolleranza verso tutti coloro che insegnano cose storte e perverse agli occhi di Dio, e infatti nella Massoneria non esiste opposizione alle eresie, nessuna confutazione di esse, perchè loro ritengono che coloro che la pensano diversamente devono essere tollerati, e infatti la Massoneria accoglie tutti e tollera tutti (tolleranza di cui si vanta); tolleranza che è sostenuta anche citando le parole di Gesù “Non giudicate” (che ovviamente non hanno il significato che gli danno i massoni) perchè secondo i massoni ‘la vera tolleranza consiste non soltanto nel trattenersi dal criticare le azioni e le credenze di coloro con cui noi non siamo d’accordo; ma nel rifiutarsi di raggiungere conclusioni che altri sono necessariamente nell’errore. La tolleranza è il rifiuto di giudicare …. ‘. E’ del tutto evidente quindi che la libertà di cui parla la Massoneria è la libertà secondo la carne condannata dalla Parola di Dio, libertà che oggi viene approvata e difesa in molte Chiese per colpa di uomini empi che si sono intrusi in mezzo ad esse, che non solo affermano che gli uomini sono liberi (avendo il cosiddetto ‘libero arbitrio’) di disubbidire a Dio credendo e facendo cose storte e perverse, e che Dio rispetta la loro libertà, e quindi noi non possiamo andargli a predicare che Dio comanda loro di ravvedersi e convertirsi altrimenti andranno in perdizione; ma affermano anche più o meno esplicitamente che un Cristiano è libero di peccare, perchè tanto Dio lo accoglie così com’è, per cui anche qui nessuno ha il diritto di giudicarlo e riprenderlo, ma tutti hanno il dovere di tollerare il trasgressore e la trasgressione. Ecco dunque perchè il principio della libertà così come lo intende la Massoneria, è ben accetto da queste Chiese condotte da impostori.

Veniamo adesso al principio dell’uguaglianza. Cosa dice la Scrittura? Che c’è uguaglianza nella Chiesa di Dio, in quanto in Cristo non c’è maschio o femmina, schiavo o libero, Giudeo o Greco, secondo che è scritto: “Siete tutti figliuoli di Dio, per la fede in Cristo Gesù. Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; poiché voi tutti siete uno in Cristo Gesù” (Galati 3:26-28). Quindi davanti a Dio coloro che hanno creduto in Gesù Cristo sono tutti Suoi figliuoli, essi sono in una posizione di uguaglianza perchè sono figli di Dio per la fede in Cristo perchè Egli non ha riguardi personali. Noi credenti quindi siamo tutti UNO in Cristo Gesù, e perchè siamo in Cristo siamo nella verità, perchè Gesù Cristo è LA VERITA’ mentre coloro che non sono in Cristo non sono nella verità.
Per uguaglianza invece i massoni intendono che tutti gli uomini sono ugualmente sinceri e onesti nel professare il loro credo, e quindi se altri hanno differenti dottrine da quelle di Cristo e degli apostoli, sono anche loro in possesso della verità in quanto anche loro sono ugualmente intelligenti ed ugualmente ben informati. E chi sono io dunque per andare ad interferire col credo altrui? Sarei un ingiusto e un presuntuoso se lo facessi, e violerei il principio dell’uguaglianza! Il principio massonico dell’uguaglianza è dunque strettamente collegato a quello della libertà secondo cui ognuno è libero di credere a quello che vuole ed ha il dovere di non cercare di convincere l’altro che è in errore. Anche in questo caso, la Massoneria dimostra dunque di incitare gli uomini contro Cristo, in quanto Gesù ha affermato che chiunque è per la verità ascolta la Sua voce (cfr. Giovanni 18:37), per cui tutti coloro che non ascoltano la Sua voce sono nella menzogna, sono sotto la potestà delle tenebre. Ecco perchè non si possono mettere tutti i credi sullo stesso piano, in quanto l’unico vero credo è quello del Cristiano, in quanto lui ha creduto in Gesù Cristo, Colui che è LA VERITA’ (cfr. Giovanni 14:6). E di conseguenza non si può mettere Gesù sullo stesso livello di Buddha, Maometto, ed altri noti personaggi del passato, come invece fa la Massoneria proprio in virtù del principio dell’uguaglianza, perchè Gesù Cristo è la verità, come anche la via e la vita.

E infine parliamo del principio della fratellanza. Gesù disse ai suoi discepoli: “Ma voi non vi fate chiamar «Maestro», perché uno solo è il vostro maestro, e voi siete tutti fratelli” (Matteo 23:8). Quindi tra coloro che credono in Gesù esiste un legame di fratellanza, e in virtù di ciò essi tra loro si chiamano “fratelli”. Essi sono tutti fratelli perchè sono tutti figli di Dio per la fede in Gesù Cristo, secondo che dice Giovanni: “… a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da Dio” (Giovanni 1:12-13), e Paolo ai credenti della Galazia: “Siete tutti figliuoli di Dio, per la fede in Cristo Gesù” (Galati 3:26)
Per fratellanza invece i massoni intendono che tutti gli uomini sono figli di Dio e quindi fratelli: non esistono figli del diavolo quindi (anche perchè per i massoni non esiste un essere malvagio spirituale chiamato diavolo). Anche in questo caso, questo principio va a contrastare la Parola di Dio che afferma che gli uomini sono per natura figli d’ira, essendo schiavi del peccato, e diventano figli di Dio quando credono nel Signore Gesù Cristo, e che parla dell’esistenza di figli del diavolo che essa chiama ‘zizzanie’ e di cui dice che alla fine dell’età presente saranno raccolti dagli angeli del Signore Gesù e gettati nella fornace del fuoco (cfr. Matteo 13:36-42).

Come potete vedere da voi stessi, fratelli, i principi fondamentali della Massoneria contrastano la verità che è in Cristo Gesù, e quindi sono inaccettabili da parte di un Cristiano. Dovete quindi guardarvi e ritirarvi da chiunque si dice Cristiano ed afferma che i principi massonici di libertà, uguaglianza e fratellanza sono dei principi che si trovano nel Cristianesimo, e che quindi la Massoneria è compatibile con il Cristianesimo, perchè chi parla così mente e vuole sedurvi.

Chi ha orecchi da udire, oda.

Giacinto Butindaro

Leggete il mio libro ‘La Massoneria smascherata’

Tratto da : http://giacintobutindaro.org/2013/07/20/i-principi-della-massoneria-sono-principi-cristiani/

Confutazione delle menzogne dette da Alessandro Iovino, delle Assemblee di Dio in Italia

foto-copertina-libroFratelli nel Signore, l’11 Marzo 2013, lo storico e saggista Alessandro Iovino, membro delle Assemblee di Dio in Italia vicino all’attuale segretario delle ADI Davide Di Iorio (in quanto membro della Chiesa ADI di Napoli di cui è pastore il Di Iorio), ha pubblicato su YouTube un video (http://youtu.be/t_tzyL0NIYs) dal titolo ‘Video Risposta a Giacinto Butindaro’ in risposta ad alcune cose che ho detto su di lui nel mio libro ‘La Massoneria smascherata’.

 

Le sue parole sono state queste: ‘«La Massoneria smascherata», cari amici, questo è il titolo dell’ultimo lavoro di Giacinto Butindaro, un noto blogger che circola sulla rete, soprattutto in ambito evangelico, in cui mi ha accusato di essere un massone. Si tratta di un testo – definirlo libro è una parola grossa non essendo pubblicato da nessuna casa editrice – privo di scientificità, di una metodologia di ricerca storica, in cui il Butindaro pubblicando questo documento sul suo sito internet in un formato pdf, ha accusato molti esponenti e denominazioni evangeliche di massoneria. Ora, queste crociate che il Butindaro compie nei confronti non solo di singoli personaggi ma anche di denominazioni evangeliche sono preoccupanti, tanto è vero che molti amici che seguono la mia attività, mi hanno chiesto di fare una smentita, perchè un mio silenzio poteva in qualche modo apparire come un assenso nei confronti di questa accusa. Ecco perchè voglio intervenire in maniera diretta e categorica, dicendo che io non ho mai condiviso, nè abbracciato i principi della Massoneria, in quanto Cristiano pentecostale. Detto questo, questa mia smentita si è resa necessaria perchè le motivazioni per cui mi accusa il Butindaro sono due: la prima è la posa che ho in una fotografia che secondo il Butindaro è segno, diciamo, di uno dei modi di comportarsi della Massoneria, mi sembra un’accusa così ridicola, faccio un sorriso, e non voglio nemmeno commentare. La seconda invece è il frutto del riduzionismo è certamente una ricostruzione più artificiosa, e voglio, e ho necessità di spiegare ai miei lettori. Per il mio lavoro mi è capitato di relazionarmi, e di intervistare diversi personaggi, di cui non ho mai in nessun modo condiviso nè i principi morali e spirituali. Tra questi mi è capitato di scrivere un articolo per un noto quotidiano campano in occasione dei novant’anni dell’ex maestro venerabile della loggia massonica Propaganda 2, più nota come P2. Il Butindaro ha preso questa foto, ha estrapolato alcune frasi dalla mia intervista e ha detto che io in qualche modo ho compiuto un atto di servilismo e di carineria, delle carinerie nei confronti del massone Gelli. Ora se lui avesse veramente letto tutto il mio scritto, si sarebbe potuto rendere conto che io ho sempre avuto un atteggiamento categorico e netto di condanna nei confronti della P2 e di Gelli, perchè considero entrambi dei tumori della prima Repubblica. Quindi su questo sono stato chiaro in altre occasioni, e lo ribadisco adesso. Devo dire che il Butindaro compie una pericolosa attività di diffamazione nei confronti anche di organizzazioni evangeliche. Non sta a me difendere loro in questa occasione, io difendo la mia persona e il mio lavoro, ma voglio farvi riflettere su una cosa: il Butindaro compie queste accuse in modo grave su uomini che nel passato, che ora non ci sono più, ma che anche nel presente, onorano la testimonianza pentecostale nel nostro paese. Io non credo che il Butindaro si fermerà con questo video, mi sembra chiaro, anzi forse sarà l’occasione da parte sua per chissà escogitare qualche altro attacco, ma una cosa voglio dirvi: che bisogna stare attenti a queste accuse che vengono rivolte nei confronti di persone che in qualche modo e in ogni campo desiderano servire il Signore. Io voglio concludere semplicemente ricordando al Butindaro, non con parole mie, ma con quelle dell’Evangelo, quel verso che in Matteo dice: “Non giudicate, affinché non siate giudicati” – e badate bene come continua questo verso – “perché con il giudicio con il quale giudicate, sarete giudicati ” (Matteo 7:1-2).

Il video è questo.

La mia risposta è questa.

Scarica il libro anche da qua

Tratto da : http://giacintobutindaro.org/2013/06/20/confutazione-delle-menzogne-dette-da-alessandro-iovino-delle-assemblee-di-dio-in-italia/