Cattolici romani convertitevi all’Eterno

Cattolici romani sappiate che tutte le statue raffiguranti uomini o donne di cosiddetti ‘santi’, che tenete a bella vista nelle vostre cattedrali, e a cui vi prostrate e pregate, non sono altro che degli idoli in abominio a Dio. E voi prostrandovi davanti a questi idoli non fate altro che provocare ad ira Iddio. Sappiate dunque che Dio è sdegnato e adirato contro di voi perché piegate le vostre ginocchia e innalzate supplicazioni e preghiere a dei pezzi di gesso o di ferro che non vi possono né ascoltare né tanto meno esaudire. Tutti questi idoli sono opera di mano d’uomo, ‘ma l’Eterno è il vero Dio, egli è l’Iddio vivente, e il re eterno; per l’ira sua trema la terra, e le nazioni non possono reggere dinanzi al suo sdegno.’ (Geremia 10:10) Convertitevi dunque dagli idoli della chiesa cattolica romana all’Iddio vivente e vero, che ‘con la sua potenza, ha fatto la terra; con la sua sapienza ha stabilito fermamente il mondo; con la sua intelligenza ha disteso i cieli.’ (Geremia 10:12) Non continuate a provocare ad ira Iddio, prestate ascolto alle mie parole : convertitevi all’Eterno.

Salvatore Larizza

L’amore incondizionato

amore incondizionato 1 amore incondizionato 2Gesù ci ha insegnato ad amare i nostri nemici. Egli è stato colui che ci ha mostrato questo amore, morendo sulla croce per noi, mentre ancora eravamo dei peccatori e quindi dei suoi nemici. Egli non si è mostrato amorevole verso delle creature che Lo amavano, no, Egli lo ha fatto inverso delle creature malvagie, che Lo odiavano, quali eravamo ognuno di noi. Fratelli e sorelle nel Signore, se amate solo i vostri amici, o comunque coloro che vi amano e vi stimano, che fate di singolare? Anche i peccatori fanno lo stesso. Ma voi, siate perfetti e misericordiosi come lo è il Padre vostro. Amate coloro che vi contraddicono, che vi maledicono, che vi perseguitano, che vi odiano. Amateli esortandoli a ravvedersi e a credere nell’evangelo, e a compiere opere degne del ravvedimento. Amateli mostrando loro una buona condotta e un parlare sano ed irreprensibile. Se la vostra condotta è da biasimare, come potranno credere in ciò che gli direte? Le vostre opere dunque seguano sempre le vostre parole. Inoltre, le vostre parole e azioni siano sempre finalizzate al bene del vostro prossimo, e mai alla sua rovina. Anche il fine a cui mirate è importante, sapete? Da cosa siete animati? Qual’è il desiderio del vostro cuore? Abbandonate l’orgoglio, la superbia, l’arroganza; poiché queste sono tutte cose che appartengono alla vostra vecchia creatura; adesso, per la grazia di Dio, siete delle nuove creature in Cristo Gesù, con dei nuovi pensieri e dei nuovi sentimenti. Le cose di prima son passate, non sono più; adesso è tutto nuovo. Deponete dunque tutti questi malvagi sentimenti che non fanno altro che cagionare tristezza in voi e in coloro che vi circondano, e rivestitevi invece di questi santi sentimenti che compongono il frutto dello Spirito, e che sono : amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza e temperanza. E badate bene a voi stessi che questi sentimenti non dovete averli solo quando le cose vanno bene, ma anche quando le cose vanno male, anzi soprattutto quando le cose vanno male. Difatti, fratelli, sappiate che è proprio quando le cose vanno male che, continuando a possedere questi sentimenti, il mondo vedrà palesemente la nuova creatura in Cristo Gesù. Si meraviglieranno, in special modo coloro che vi conoscevano anche prima della vostra conversione, perché vedranno uomini che ora benedicono coloro che li maledicono, uomini sempre allegri, che continuano ad  avere pace dentro di sé anche nei momenti più bui e tristi della loro vita, uomini capaci di saper comprendere, o quantomeno di sforzarsi di poter comprendere, anche le persone più difficili e intrattabili, uomini buoni anche inverso i loro più acerrimi nemici, disposti ad aiutare chiunque si trovi nel bisogno senza mai rinfacciare niente, fedeli in ogni cosa, dolci, miti e rispettosi. Amate Iddio, amate la fratellanza, amate il vostro prossimo. Chi ama ha conosciuto Iddio, perché Dio è amore.

Salvatore Larizza

La nostra protesta contro il papato continua

vaticanofulmineEcco cosa dicono quei ‘Protestanti’ che fanno ecumenismo con la Chiesa Cattolica Romana e che ritengono che ormai – dopo che nel 1999 la Federazione Mondiale Luterana e la Chiesa Cattolica Romana hanno redatto una «Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione a tutti i cristiani ortodossi della terra e delle isole» – si possa parlare di «unità nella diversità» con la Chiesa Cattolica Romana: ‘La protesta è finita. E se la protesta è finita, non può più esserci ancora una Chiesa Protestante. Non vi pare? Noi non protestiamo più contro la dottrina della salvezza insegnata dalla Chiesa Cattolica Romana, perché adesso insegniamo la stessa dottrina! Siamo di nuovo Cattolici, ma in un senso universale!’ Ma quello che dicono è falso perché la Chiesa Cattolica Romana insegna sostanzialmente la stessa e identica eresia sulla salvezza che insegnava nel sedicesimo secolo quando scoppiò la riforma protestante, per non parlare di tante altre eresie e superstizioni che insegna, come anche dell’idolatria che pratica e predica. Nessuno di costoro dunque vi seduca con i suoi vani ragionamenti. Questi sono dei lupi travestiti da pecore, che si sono infiltrati in mezzo alle Chiese per portare i santi sotto il papato e quindi trascinarli in perdizione. Per comprendere come la Chiesa Cattolica Romana sia pressoché identica a quella del sedicesimo secolo, leggete il mio libro ‘La Chiesa Cattolica Romana’.
E concludo dicendo questo: per quanto ci riguarda continueremo a protestare contro tutte le false dottrine insegnate dalla Chiesa Cattolica Romana, confutandole mediante le Sacre Scritture, ed a predicare ai Cattolici Romani: ‘Ravvedetevi e credete al Vangelo’, e ad esortarli a uscire e separarsi dalla Chiesa Cattolica Romana.

Chi ha orecchi da udire, oda

Giacinto Butindaro

Tratto da : http://giacintobutindaro.org/2014/07/10/la-nostra-protesta-contro-il-papato-continua/

Il divenire Cristiano

pastore e le sue pecoreUn giorno Paolo, l’apostolo e dottore dei gentili, rivolse al Re Agrippa queste parole : ‘O re Agrippa, credi tu ai profeti? Io so che tu ci credi. E Agrippa disse a Paolo: Per poco non mi persuadi a diventar cristiano. E Paolo: Piacesse a Dio che per poco o per molto, non solamente tu, ma anche tutti quelli che oggi m’ascoltano, diventaste tali, quale sono io, all’infuori di questi legami.’ (Atti 26:27-29) Vorrei che prestaste molta attenzione all’ultima risposta che diede Paolo, in special modo a quel ‘piacesse a Dio’. L’apostolo Paolo era pienamente persuaso che la conversione degli uomini dipendesse non dalla loro volontà ma da Dio; eppure oggi purtroppo, nella loro ignoranza, molti attuali cosiddetti ‘ministri dell’evangelo’ considerano ERESIE tali convinzioni. Già, perchè ci fanno sapere costoro che a Dio piace in ogni caso la conversione degli uomini, semmai, dicono loro, è agli uomini che non piace divenire cristiano! Ma sia ringraziato Iddio che quel giorno davanti a quel Re, a rendere testimonianza dell’Iddio vivente e vero c’era un uomo timorato di Dio chiamato Paolo e non uno di questi presunti ministri dell’evangelo moderni! Ringraziamo di cuore Iddio fratelli per come a Lui è piaciuto farci grazia ed avere cosi misericordia di noi. Proclamiamo ad alta voce che la salvezza appartiene all’Eterno e non facciamoci intimorire dagli uomini! Abbiate piuttosto un santo timore di Cristo! Ricordatevi queste parole del Signore nostro Gesù Cristo :

‘Non temere, o piccol gregge; poiché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno.’  (Luca 12:32)

 

La grazia sia con voi.

 

Salvatore Larizza

Fermati e considera l’operato di Dio nella tua vita quando eri una pecora perduta

uomo-seduto-panchinaSe ogni Cristiano va a ritroso con la sua mente, ed esamina dettagliatamente la sua vita quando era ancora sotto la potestà di Satana, trova la conferma di essere stato predestinato ad essere adottato come figlio di Dio – come dice la Parola di Dio secondo che è scritto: “In lui [Cristo] ci ha eletti, prima della fondazione del mondo, affinché fossimo santi ed irreprensibili dinanzi a lui nell’amore, avendoci predestinati ad essere adottati, per mezzo di Gesù Cristo, come suoi figliuoli, secondo il beneplacito della sua volontà: a lode della gloria della sua grazia, la quale Egli ci ha largita nell’amato suo” (Efesini 1:4-6) -, perché vede che dietro tutti quegli eventi e quelle circostanze che lo hanno poi portato un giorno a Cristo c’era Dio che con la sua immensa sapienza e potenza dirigeva i suoi passi. In altre parole, quando un Cristiano comincia a meditare sul suo passato vissuto senza Dio, nota che la mano di Dio era all’opera anche a quel tempo nella sua vita, a sua insaputa, per condurlo a Cristo. D’altronde, non dice forse il profeta Geremia: “O Eterno, io so che la via dell’uomo non è in suo potere, e che non è in poter dell’uomo che cammina il dirigere i suoi passi” (Geremia 10:23)? E non dice forse Gesù: “Niuno può venire a me se non che il Padre, il quale mi ha mandato, lo attiri” (Giovanni 6:44)? A te dunque, fratello, che ancora sei perplesso sulla dottrina della predestinazione, ti dico di farti questa domanda: ‘Come ha diretto praticamente i miei passi Dio affinché io un giorno diventassi un suo figliolo?’, ed anche quest’altra: ‘Come e quando si è manifestata in me questa opera di attrazione verso Cristo compiuta da Dio Padre per portarmi a Cristo e salvarmi?’.

Giacinto Butindaro

Tratto da : http://giacintobutindaro.org/2014/07/23/fermati-e-considera-loperato-di-dio-nella-tua-vita-quando-eri-una-pecora-perduta/

Il messaggio dell’apostolo Paolo ai peccatori

messaggio-paoloFratelli nel Signore, ecco una riflessione basata su queste parole che l’apostolo Paolo pronunciò davanti al re Agrippa: “Perciò, o re Agrippa, io non sono stato disubbidiente alla celeste visione; ma, prima a que’ di Damasco, poi a Gerusalemme e per tutto il paese della Giudea e ai Gentili, ho annunziato che si ravveggano e si convertano a Dio, facendo opere degne del ravvedimento. Per questo i Giudei, avendomi preso nel tempio, tentavano d’uccidermi” (Atti 26:19-21).

 

Ecco dunque spiegataci da Paolo la ragione per cui i Giudei quando lo presero nel tempio a Gerusalemme tentarono di ucciderlo, non reputandolo degno di continuare a vivere. A motivo del messaggio che Paolo annunciava ai Giudei e ai Gentili che era questo ‘ravvedetevi e convertitevi a Dio, facendo opere degne del ravvedimento’. Questo dunque è un messaggio che non incontra l’approvazione dei peccatori, ma suscita in loro odio e disprezzo verso coloro che lo annunciano.

Ma Paolo non faceva alcun conto della vita, quasi gli fosse cara, pur di ubbidire alla celeste visione che aveva avuto sulla via di Damasco nella quale Gesù gli aveva detto: “… perché per questo ti sono apparito: per stabilirti ministro e testimone delle cose che tu hai vedute, e di quelle per le quali ti apparirò ancora, liberandoti da questo popolo e dai Gentili, ai quali io ti mando per aprir loro gli occhi, onde si convertano dalle tenebre alla luce e dalla potestà di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, la remissione dei peccati e la loro parte d’eredità fra i santificati” (Atti 26:16-18).

Dunque, Paolo portava quel messaggio sia ai Giudei che ai Gentili in ubbidienza a queste parole di Gesù, il che ci fa capire che è la volontà di Dio che si annunci ai peccatori questo stesso messaggio dell’apostolo Paolo, affinchè essi si convertano dalle tenebre alla luce, e dalla potestà di Satana a Dio, e ricevano per la fede in Cristo la remissione dei loro peccati. Paolo confermò anche in un altra occasione che il suo messaggio ai peccatori era questo, e precisamente quando parlò agli anziani della Chiesa di Efeso, infatti disse loro: “Voi sapete in qual maniera, dal primo giorno che entrai nell’Asia, io mi son sempre comportato con voi, servendo al Signore con ogni umiltà, e con lacrime, fra le prove venutemi dalle insidie dei Giudei; come io non mi son tratto indietro dall’annunziarvi e dall’insegnarvi in pubblico e per le case, cosa alcuna di quelle che vi fossero utili, scongiurando Giudei e Greci a ravvedersi dinanzi a Dio e a credere nel Signor nostro Gesù Cristo” (Atti 20:18-21).

Che si porti dunque questo stesso messaggio ai peccatori, sia essi Giudei che Gentili. E che nessuno si illuda, pensando che oggi non si possa o non si debba portare questo messaggio per questa o quest’altra ragione, perchè non solo si illude, ma illude pure gli altri e si attira l’ira di Dio perchè invece che ubbidiente si mostra ribelle.

Chi ha orecchi da udire, oda

Giacinto Butindaro

Tratto da : http://giacintobutindaro.org/2013/11/26/il-messaggio-dellapostolo-paolo-ai-peccatori/

Cattolici Romani, convertitevi dagli idoli all’Iddio vivente e vero

conversione idoliO uomini e donne, che vi siete fatti immagini e sculture di ogni genere, e che vi prostrate dinnanzi a tali cose supplicandole di aiutarvi, di tirarvi fuori dalle distrette in cui vi trovate, e nelle quali riponete la vostra fiducia per la vostra salvezza, io vi predico che da queste cose vane vi convertiate all’Iddio vivente e vero che ha fatto il cielo e la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi, per servirlo e per aspettare dai cieli il suo Figliuolo.

Fino ad ora, avete rivolto il vostro culto a queste vostre cosiddette sacre immagini e sculture che tali non sono perché sono idoli in abominio a Dio che un giorno Dio nel furore della sua ira distruggerà assieme a coloro che li venerano e li adorano. Sì, Dio odia quelle cose che voi tanto amate e rispettate perché esse vi distolgono dal rendergli il culto in ispirito e verità, e perché in questa maniera voi vi siete messi a servire e adorare la creatura invece che Lui che è il Creatore benedetto in eterno. E per questa ragione non potete ereditare il regno di Dio. Meritate di scendere nelle fiamme dell’inferno quando morirete; questa infatti è la sorte degli idolatri.

Quelle cose che voi adorate non possono aiutarvi in nessuna maniera, lo ripeto, in nessuna maniera; perché sono vanità, opera di mano. La Sacra Scrittura infatti dice: “Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno naso e non odorano, hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano, la loro gola non rende alcun suono” (Sal. 15:5-7), ed anche: “Non è in loro potere di far del bene” (Ger. 10:5). Il diavolo, che è nemico di Dio e il seduttore di tutto il mondo, vi ha indotti a credere invece che è in loro potere di soccorrervi. I vostri occhi sono stati accecati da questo essere malvagio che pecca dal principio ed è padre della menzogna.

Ora, quindi abbandonate quegli spauracchi dei vostri idoli, e volgete il vostro cuore all’Iddio che ha creato tutte le cose con la sua sapienza e che le sostiene con la sua infinità potenza. Pentitevi di esservi dati all’idolatria, cosa che Dio detesta e per la quale meritate di essere condannati ad una eterna infamia, e abbandonate i vostri idoli, e credete con tutto il vostro cuore in Gesù Cristo, il Figlio dell’Iddio vivente e vero e così otterrete la remissione dei vostri peccati. E’ scritto infatti che “di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve la remission de’ peccati mediante il suo nome” (Atti 10:43).

Dio ha mandato il suo Figliuolo nel mondo, e precisamente nel paese dei Giudei, circa duemila anni fa. Egli visse una vita immacolata, senza peccato, andò in giro facendo del bene guarendo tutti coloro che erano sotto la potestà del diavolo perché Iddio era con Lui, ma affinchè si adempissero le parole innanzi dette da Dio tramite i suoi antichi profeti secondo cui Egli doveva morire per i nostri peccati, egli fu odiato dai suoi connazionali, condannato a morte dal Sinedrio che era l’organo giurisdizionale ebraico del tempo, e dato in mano ai Romani affinché lo uccidessero. E così avvenne che Gesù Cristo, il Giusto, fu crocifisso. Ma Dio lo risuscitò dai morti il terzo giorno, ed egli apparve ai suoi discepoli facendosi vedere da loro con molte prove; questo avvenne per la nostra giustificazione. E così adesso, in virtù della sua morte e della sua resurrezione chiunque crede in lui viene perdonato appieno da Dio e purificato da tutti i suoi peccati. Questa è la Buona Notizia del Regno di Dio. Essa è in grado di salvarvi dal peccato e dalla condanna eterna se l’accettate per fede. Se invece la rigettate essa vi giudicherà nell’ultimo giorno quando comparirete davanti a Dio per essere da lui giudicati.

Chi ha orecchi da udire, oda

Giacinto Butindaro

Tratto da : https://www.facebook.com/giacinto.butindaro

Un tizzone strappato dal fuoco

MATTEO-FOTO-TESTIMONIANZAEro un cattolico romano, ma non frequentavo assiduamente la messa, in quanto non ero particolarmente attirato dalla dottrina cattolica romana, perchè vedevo che c’era sempre qualcosa di ambiguo rispetto a quello che si professava. In altre parole, non riscontravo coerenza di comportamento perchè vedevo che veniva predicata una cosa, ma ne facevano una contraria.
Comunque devo dire che mi sentivo sempre attirato alla Bibbia, che leggevo spesso, anche perchè la Bibbia mi presentava Gesù e gli apostoli come persone povere, mentre nella Chiesa cattolica romana vedevo coloro che si dicevano i successori degli apostoli che erano tutt’altro che poveri, a cominciare dal cosiddetto successore di Pietro.
Avendo un collega di lavoro che si professava Cristiano Evangelico, quando capitava di parlare con lui delle cose che concernevano la fede, io gli facevo delle domande in merito, e andavo a verificare nella Bibbia se quello che lui mi diceva era vero. Dico questo per far capire che anche quando ero nelle tenebre, avevo il desiderio di appurare con la Bibbia le cose che mi venivano dette. Non sono mai stato uno che accetta ‘per oro colato’ quello che gli viene detto.
Facevo della Bibbia il mio continuo punto di riferimento, ed ero sempre pronto ad accettare tutto quello che mi veniva detto a condizione che fosse scritto nella Bibbia. Ci tenevo ad avere idee bibliche, tanto è vero che conoscevo – a differenza della stragrande maggioranza dei cattolici romani – il secondo comandamento così come lo troviamo nel libro della legge: secondo comandamento che non esiste nel catechismo cattolico.
A tale riguardo, voglio dirvi che un giorno questo mio collega evangelico mi chiese: ‘Ma tu conosci il secondo comandamento?’, e io gli risposi: ‘Ma certo, ….’ e glielo citai, al che il mio collega rimase impietrito dalla mia risposta. Non se lo aspettava proprio, infatti mi disse: ‘Sei il primo cattolico romano con cui parlo che mi ha saputo rispondere correttamente’.
Dopo di ciò, il mio collega mi invitò ad una riunione di culto della Chiesa Evangelica ADI di Salerno, sì perchè lui era ed è tuttora membro di quella Chiesa. Era il novembre del 2011, quando partecipai per la prima volta nella mia vita ad un culto evangelico. Continuai dunque a frequentare i culti di quella comunità, e ogni volta che ascoltavo le predicazioni andavo a verificare come era mia abitudine tutto nella Bibbia.
Dopo avere ascoltato queste predicazioni, mi sono fatto un esame di coscienza e ho dovuto valutare la mia vita dalla mia nascita fino a quel momento. E la prima cosa che mi venne in mente fu quello che mi avevano detto i miei genitori, e cioè che poco dopo che ero nato – mentre mi trovavo nelle culle multiple dell’ospedale – si aprì la culla e io caddi a terra e gli altri bambini mi caddero addosso. Gli effetti di quella caduta furono terribili, in quanto la mia vita fu considerata dai medici in pericolo, tanto che mi fu somministrato seduta stante il ‘battesimo’ cattolico perchè i medici temevano che non arrivassi vivo fino al giorno dopo. Considerando quindi che ero sopravvissuto a quell’incidente, mi considerai come un miracolato da Dio, da Lui destinato a qualche cosa di nobile.
Poi all’età di circa tre anni si verificò quest’altro funesto avvenimento. Stavo giocando vicino ad una fontana antica dove scorreva sempre l’acqua, e sono caduto a testa in giù dentro la fontana con l’acqua che mi scorreva addosso. Proprio in quel momento si trovò a passare per quel posto un uomo che viveva a fianco della nostra abitazione, e mi prese come si prende un capretto per i piedi e mi tirò fuori sollevandomi in aria. E questo uomo purtroppo dopo circa un mese ebbe un incidente stradale nel quale morì. Ancora una volta Dio mi aveva preservato dalla morte.
Questi due eventi della mia vita mi spinsero a farmi capire che Dio mi aveva protetto dalla nascita, e quindi se ero ancora in vita lo dovevo a Lui.
Ma ero ancora un peccatore perduto, che conducevo una vita dissoluta, e quindi capii che non stavo facendo la volontà di Dio. Ciò mi spinse a ravvedermi e a credere nel Vangelo.
A questo punto, cominciai a fare delle domande specifiche al pastore, perchè ero assetato della Parola di Dio, e della conoscenza della Sua volontà verso di me. Ma le sue risposte erano evasive e insoddisfacenti, talché decisi di effettuare delle ricerche su Internet per cercare le risposte alle mie tante e continue domande che mi facevo.
E ogni volta che facevo una ricerca venivano fuori sempre gli scritti del fratello Butindaro Giacinto, che mi mettevo a leggere con interesse. Fermo restando che apparivano nei risultati delle mie ricerche altri siti, accadeva sempre che non mi sentivo attirato mai a visitare gli altri siti. Poi, oltre agli scritti di Butindaro cominciai anche ad ascoltare le sue predicazioni. Me le scaricavo e poi me le studiavo prendendo tante annotazioni, e andando a fare come era mia abitudine il confronto con quello che diceva la Bibbia. E notavo che quello che predicava era confermato dalla Bibbia, ma notavo anche che esistevano delle discordanze nette tra le predicazioni di Butindaro, che erano bibliche e seguivano la Parola di Dio, e gli insegnamenti delle ADI. Al che ogni qual volta ne avevo occasione parlavo di ciò con diversi fratelli, tra cui colui che mi aveva evangelizzato.
Adesso voglio raccontarvi un episodio accadutomi proprio in quei giorni. Mi trovavo in vacanza a Rotonda (Potenza), e la mattina ero andato al culto a Salerno e dopo che sono rientrato a casa, alle 18 circa abbiamo sentito dei rumori che venivano dalla strada, e mi sono affacciato ed ecco era in corso la processione della Madonna del posto. Come sono rientrato dentro, all’improvviso c’è stato un forte terremoto. Allora mi sono ricordato delle parole scritte nel libro del profeta Geremia secondo cui ‘per l’ira di Dio trema la terra’ (cfr. Geremia 10:10). Tutto ciò mi colpì profondamente, visto e considerato che in quel momento quando ha tremato la terra in quel posto era in corso una cosa abominevole nel cospetto di Dio, che provoca Dio ad ira. Ho detto ai miei familiari non convertiti che quel terremoto era un castigo di Dio a motivo dell’idolatria, ma sono stato da loro beffato. In seguito ho raccontato questo fatto durante la testimonianza nel culto della domenica successiva a Salerno specificando che il terremoto era stato una manifestazione dell’ira di Dio.
Avevo un forte desiderio di parlare con i fratelli delle cose del regno di Dio al di fuori delle riunioni di culto, per poter crescere spiritualmente, ma non potevo farlo con i fratelli della Chiesa ADI di Salerno, perchè dopo ogni culto c’era un fuggi fuggi generale e durante la settimana al di fuori delle riunioni di culto non potevo incontrarmi con i fratelli per parlare delle cose di Dio, il che mi rattristava e turbava. Allora parlando con il fratello Butindaro sono stato da lui messo in contatto con dei fratelli in Cristo con i quali ho potuto discutere spesso telefonicamente di tante cose del Signore, soprattutto cose dottrinali, ed anche condividere tante esperienze di vita in Cristo, e poi ho potuto anche incontrarli personalmente. E tutto questo ha contribuito molto alla mia crescita spirituale, e per questo ringrazio Dio. Di tutto questo erano a conoscenza sia il pastore che la comunità, perchè a me piace operare alla luce del sole. In merito a questo, debbo dire che una volta parlando con il pastore, avendogli detto che ascoltavo le predicazioni del fratello Butindaro e mi sentivo telefonicamente con lui, il pastore mi disse che non dovevo nè ascoltarlo e neppure chiamarlo, al che io gli chiesi il perchè, ma lui non mi diede risposta, al che io gli dissi: ‘Ritengo nullo quello che mi hai detto perchè non hai motivato la tua esortazione’.
In quel tempo il pastore fece un annuncio per i futuri battesimi che si sarebbero tenuti il 28 ottobre 2012. E io aspettavo naturalmente di essere tra i battezzandi, perchè avevo incaricato il fratello che mi aveva evangelizzato di chiedere al pastore di battezzarmi, al che il pastore aveva risposto affermativamente, e questa era la ragione per cui mi aspettavo di essere chiamato. Vedendo però che non venivo chiamato, dopo alcuni giorni mi sono avvicinato a lui dopo una riunione di culto chiamando tre fratelli come testimoni, e gli ho chiesto perchè non risultavo nell’elenco dei battezzandi. Lui mi rispose che doveva ancora valutare, al che io gli risposi che quello che faceva non era biblico perchè io dal punto di vista biblico avevo il diritto di essere battezzato perchè avevo creduto nel Vangelo. Allora lui mi disse: ‘Questo vorrà dire che a gennaio del 2013 ti battezzerò anche se fossi solo tu a dovere essere battezzato’.
Arriva gennaio, passa gennaio, passa febbraio, e io domenica 3 marzo 2013 apprendo che non posso essere battezzato perchè non sono ancora convertito. Questo mi fu detto da un fratello che era vicino al pastore. Le sue testuali parole furono queste: ‘Non puoi essere battezzato perchè non sei convertito!’. E dire che io avevo testimoniato della mia fede davanti a tanti fratelli di quella Chiesa. Evidentemente essere convertiti a Cristo non è sufficiente nelle ADI per ricevere il battesimo, perchè occorre convertirsi alle ADI. E io non ero disposto a convertirmi alle ADI.
Ma io avevo il desiderio di farmi battezzare, e avendo parlato con il fratello Butindaro esprimendogli la richiesta di battezzarmi, lui incaricò il fratello Giuseppe Piredda di battezzarmi, il che è avvenuto il giorno 8 giugno 2013 a Benevento presso l’abitazione del fratello Giuseppe De Ieso. A tale riguardo erano presenti tanti fratelli, peraltro alcuni venuti da fuori regione, ma mancava colui che mi aveva evangelizzato e portato nella comunità ADI di Salerno quantunque lo avessi invitato.
A questo punto, visto e considerato che i conduttori della Chiesa non mi consideravano un figlio di Dio, decisi di ritirarmi e separarmi dalle ADI e consegnai il 5 maggio 2013 nelle mani del figlio del pastore della Chiesa quattro copie della seguente lettera: una per il pastore, e le altre per i membri del consiglio di Chiesa.

 

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Comunicazione del mio ritiro dalla comunità A.D.I. di Salerno

Fratelli e sorelle nel Signore, abbiate pazienza con me e sopportatemi, in quanto devo rendere questa testimonianza affinché tutto sia chiaro intorno all’insegnamento del Signore e sulle deduzioni che sono state tratte nei miei riguardi.
Vi cito quanto riportato in Atti degli apostoli 19:8-9 «Poi entrò nella sinagoga, e quivi seguitò a parlare francamente per lo spazio di tre mesi, discorrendo con parole persuasive delle cose relative al regno di Dio. Ma siccome alcuni s’indurivano e rifiutavano di credere, dicendo male della nuova Via dinanzi alla moltitudine, egli ritiratosi da loro, separò i discepoli, discorrendo ogni giorno nella scuola di Tiranno.»
Tengo a precisare che fin dal giorno della mia conversione al Signore ho sempre frequentato questa comunità, ho avuto riposto la mia fiducia anche in tutti voi come miei fratelli in Cristo, ed ho cercato di integrarmi in questa comunità, ma mi sono state chiuse le porte e i cuori da molti, a partire dai responsabili. Infatti, ho chiesto il battesimo in acqua, ben sapendo che non è quello che salva, ma è la grazia di Dio, che fa grazia a chi vuole fare grazia ed indura chi vuole, Lui è l’Altissimo Onnipotente che può tutto. Il battesimo mi è stato rifiutato senza spiegarmene le ragioni; in un primo tempo mi era stato promesso, senza rispettare la promessa fattami, contravvenendo al più semplice degli obblighi di un conduttore del gregge del Signore, il quale non è chiamato ad essere mediatore tra gli uomini e Dio, perché con questo diventa come il sacerdote della chiesa cattolica Romana.
Quando il pastore vuole valutare la condotta del credente, diventa arbitro di stabilire come e quando effettuare il battesimo, andando contro le sacre scritture elevandosi a giudice e non a semplice seguace di Cristo per servirlo come Lui ci comanda, avendo ordinato di battezzare coloro che hanno creduto.
Fratelli nel Signore, più volte ho parlato ed espresse le mie testimonianze, avendo avuto cura di citare sempre le Scritture, le quali un cristiano deve sempre investigarLe.
Sono stato tacciato di non essere convertito, e alla fine mi hanno sospinto a comportarmi come l’apostolo Paolo nel passo citato del libro degli Atti, cioè a ritirarmi da questo luogo e da coloro che non rispettano la sana dottrina del nostro Signore. Voglio rimarcare il fatto che non mi ritiro da Cristo, ma da quei membri di questa comunità che non mi hanno accettato, senza che mi sia stata data mai una esauriente spiegazione biblica.
Pertanto vi chiedo che se siete a conoscenza di verità bibliche di cui io disconosco, perché non è stata portata alla mia attenzione? Ho cercato in ogni modo di manifestare la mia nuova nascita, ma ho potuto constatare che siete solo degli osservatori di regolamenti umani, e il Signore ci ha messi in guardia da questi, mi ritiro da questa comunità della ADI, ma prima voglio ricordarvi cosa sta scritto nell’epistola di Paolo a Tito 1:7-9 «Poiché il vescovo bisogna che sia irreprensibile, come economo di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non manesco, non cupido di disonesto guadagno, ma ospitale, amante del bene, assennato, giusto, santo, temperante, attaccato alla fedel Parola quale gli è stata insegnata, onde sia capace d’esortare nella sana dottrina e di convincere i contradittori.».
Questo passo per farvi sapere che se io non ho compreso qualche cosa, per quale motivo non è stato fatto di tutto da parte degli anziani per ammaestrarmi?
Ciò non è stato fatto, sono stato abbandonato all’ignoranza, ma il Signore non mi ha mai abbandonato, e mi ha confermato più volte che sarei dovuto fuoriuscire da questa comunità, pertanto, dovendo io ubbidire solo ed esclusivamente al Signore Iddio Onnipotente, e continuare a servirLo secondo la sua volontà, io mi ritiro da questa comunità, e vi saluto nel Signore, col desiderio nel cuore che possiate ravvedervi e seguire i veraci insegnamenti scritti nella Bibbia, ispirati dallo Spirito Santo, vi ricorderò in tutte le mie preghiere affinché il nostro Signore Gesù interceda per voi presso il Padre a vostra salvezza.
Matteo Gioia salvato per grazia dal nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo, che è Benedetto nei secoli dei secoli. Amen!

Salerno, 05 maggio 2013

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Questa lettera fu da me consegnata sempre in quel giorno anche a tanti altri fratelli.
Voglio dunque esortare i fratelli che frequentano Chiese ADI a rigettare le false dottrine che professano, e mettersi a seguire la sana dottrina che ci ha trasmesso il nostro Signore e Salvatore.
Voglio infine ringraziare il Signore Iddio Onnipotente per avermi fatto trovare la sana dottrina e quindi avermi fatto incamminare per la via da Lui tracciata, e voglio dargli tutta la gloria nel nome del nostro Signore Gesù Cristo che ha pagato per me il prezzo del riscatto dovuto per i miei peccati. Amen.

Matteo Gioia, salvato per grazia dal nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo che è benedetto nei secoli dei secoli. Amen.

Battipaglia, il 15 giugno 2013

Claudia Koll non si è convertita a Cristo, ma alle eresie del Cattolicesimo

Ve la ricordate Claudia Koll? In ambito evangelico molti hanno creduto che si è convertita a Cristo. Su Evangelici.net a suo tempo uscì un articolo dal titolo ‘Claudia Koll, dai film con Tinto Brass alla fede in Dio’, e Lirio Porrello la fece testimoniare presso il locale di culto della Chiesa Parola della Grazia di Palermo e disse di lei ‘questa persona veramente ha fatto una esperienza forte con Dio’. Ebbene a suo tempo facemmo notare tramite un videocome questa donna si è convertita ad un altro Gesù, in quanto si è convertita al Cattolicesimo. E quindi Claudia Koll è una donna che cammina ancora nelle tenebre.
Ma in questo video ci sono altre conferme a quanto abbiamo detto, in quanto al minuto 9 Claudia Koll afferma di recitare il Rosario, e poi al minuto 17:10 afferma che Maria ha fatto tanto per lei, perchè lei ritornasse al Signore. E poi al minuto 26 alla domanda del prete intervistatore che chiede da dove deve cominciare un uomo per cambiare vita, lei risponde: ‘Dalla confessione, perchè è un sacramento meraviglioso …’.

Chi ha orecchi da udire, oda

Giacinto Butindaro

Tratto da : http://giacintobutindaro.org/2012/07/11/claudia-koll-non-si-e-convertita-a-cristo-ma-alle-eresie-del-cattolicesimo/

L’inferno esiste

L’Iddio che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi, ha guidato i tuoi passi affinchè tu capitassi in questa pagina web e leggessi questo messaggio che ho scritto proprio per te che sei perduto e schiavo del peccato.
La vita non finisce con la morte, perché l’uomo ha all’interno del suo corpo un’anima immortale che sopravvive alla morte fisica. Dell’esistenza di questa anima immortale ne parlò pure Gesù Cristo, il Figlio di Dio, ai suoi discepoli quando disse loro di non temere “coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima” (Matteo 10:28). Nota molto bene che Gesù ha detto che il corpo può essere ucciso, mentre l’anima no; per cui è ovvio che essa continua a vivere dopo la morte. Se quindi fino ad ora hai pensato che con la morte finisce tutto, ti sei sbagliato grandemente. Ma dove va l’anima dell’uomo quando egli muore? Secondo l’insegnamento della Scrittura (la Bibbia) essa va in un luogo di tormento situato nelle profondità della terra; questo luogo nella Bibbia è chiamato in ebraico Sheol, e in greco Ades, e da alcuni è stato tradotto con ‘soggiorno dei morti’ e da altri con ‘inferno’ (dal latino infernus che significa ‘luogo che è di sotto, inferiore). In questo luogo scendono [le anime di] coloro che muoiono nei loro peccati per esservi tormentati dalle fiamme che ivi si trovano, in attesa di essere risuscitati in resurrezione di giudizio nell’ultimo giorno quando saranno scaraventati, anima e corpo, in un altro luogo di tormento che si chiama stagno ardente di fuoco e di zolfo e dove saranno tormentati per l’eternità. In altre parole, nel giorno del giudizio l’Ades renderà i suoi morti che risorgeranno e compariranno davanti al trono di Dio per essere giudicati ciascuno secondo le sue opere e gettati nel fuoco eterno (cfr. Apocalisse 20:11-15).

Ecco qui di seguito quei passi della Sacra Scrittura che parlano dell’esistenza di questo luogo sotterraneo di tormento chiamato ‘inferno’ e che spiegano dove si trova e che aspetto ha e come ci scendono le anime dei peccatori.
– Nel Vangelo scritto da Luca è scritto: “Or v’era un uomo ricco, il quale vestiva porpora e bisso, ed ogni giorno godeva splendidamente; e v’era un pover’uomo chiamato Lazzaro, che giaceva alla porta di lui, pieno d’ulceri, e bramoso di sfamarsi con le briciole che cadevano dalla tavola del ricco; anzi perfino venivano i cani a leccargli le ulceri. Or avvenne che il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno d’Abramo; morì anche il ricco, e fu seppellito. E nell’Ades, essendo ne’ tormenti, alzò gli occhi e vide da lontano Abramo, e Lazzaro nel suo seno; ed esclamò: Padre Abramo, abbi pietà di me, e manda Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescarmi la lingua, perché son tormentato in questa fiamma. Ma Abramo disse: Figliuolo, ricordati che tu ricevesti i tuoi beni in vita tua, e che Lazzaro similmente ricevette i mali; ma ora qui egli è consolato, e tu sei tormentato. E oltre a tutto questo, fra noi e voi è posta una gran voragine, perché quelli che vorrebbero passar di qui a voi non possano, né di là si passi da noi. Ed egli disse: Ti prego, dunque, o padre, che tu lo mandi a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli, affinché attesti loro queste cose, onde non abbiano anch’essi a venire in questo luogo di tormento. Abramo disse: Hanno Mosè e i profeti; ascoltin quelli. Ed egli: No, padre Abramo; ma se uno va a loro dai morti, si ravvedranno. Ma Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscitasse” (Luca 16:19-31). Fu il nostro Signore Gesù Cristo a raccontare questa storia realmente avvenuta. Questa storia dunque insegna che con la morte non finisce tutto, ma che esiste una vita ultraterrena e che l’anima del peccatore continua a vivere in un mondo invisibile dopo che egli muore. E’ chiaro che la nostra anima noi non la vediamo, ma sappiamo che essa dimora in questo nostro corpo di carne ed ossa; e come non possiamo negare l’esistenza dell’anima solamente perché non la vediamo con i nostri occhi, così non possiamo negare l’esistenza dell’Ades solo perché non lo vediamo o non l’abbiamo mai visto. Il fatto è che mentre l’anima si trova nel nostro corpo, l’Ades si trova negli antri della terra ad una grande profondità; è un luogo reale secondo la Parola di Dio, dove l’anima del peccatore, dopo essere uscita dal suo corpo, và a stare in attesa del giudizio. In altre parole mentre il peccatore vive sulla terra l’anima sua gode dei piaceri della vita e si diletta nel fare il male muovendosi liberamente in un corpo umano, ma quando il corpo nel quale alberga temporaneamente si disfa, essa si diparte e và nell’Ades dove sarà tormentata dal fuoco di questo luogo e dove non potrà più in alcun modo divertirsi. La storia di questo ricco ci dice che questo ricco godeva splendidamente ogni giorno mentre era sulla terra e che egli, quando morì, fu seppellito, ma si ritrovò in un luogo di tormento, appunto l’Ades. Fu il suo corpo ad essere seppellito e non la sua anima, perché l’anima dell’uomo non può essere afferrata dalla mano di nessun uomo per essere posta in una bara e poi in una fossa. E’ il corpo che torna in polvere secondo quello che disse Dio ad Adamo: “Sei polvere, e in polvere ritornerai” (Genesi 3:19), e non l’anima perché essa non è fatta di un materiale dissolubile. Come si può leggere in questa storia, quest’uomo che si era goduto la vita sulla terra, anche quando si trovò nell’Ades poteva ancora parlare, ricordare, e secondo quello che egli disse ad Abramo avrebbe potuto essere pure rinfrescato con dell’acqua nella fiamma dove si trovava. Ma di acqua non ce n’è nell’Ades, c’é solo il suo ricordo per quelli che sono nel fuoco dell’Ades. Come ho detto prima, quest’uomo, senza un corpo poteva ancora parlare e ricordare; ma non solo, egli poteva pure dare dei suggerimenti infatti invitò Abramo a mandare Lazzaro a intingere la punta del dito nell’acqua per rinfrescargli la lingua arsa dal calore della fiamma ardente, ma egli si sentì rispondere da Abramo che questo non era possibile. Abramo gli disse di ricordarsi che egli aveva ricevuto i suoi beni in vita sua, e poi gli disse che vi era una gran voragine tra quel luogo di tormento dove egli si trovava e il luogo di conforto dove invece si trovava lui con Lazzaro (il seno d’Abramo), voragine che impediva a quelli che si trovavano in quest’ultimo di andare a soccorrere quelli che erano nel tormento nell’Ades. Nessuna pietà fu mostrata in verso quell’uomo; come lui si era mostrato impietoso durante la sua vita terrena così Dio si mostrò impietoso verso di lui dopo che egli morì. In questo vediamo la manifestazione della giustizia di Dio. Egli, anche sotto l’Antico Patto, non lasciava impuniti quelli che rifiutavano di dare ascolto alla legge di Mosè ed ai profeti. Quando quell’uomo sentì Abramo rispondergli in quella maniera, si preoccupò dei suoi cinque fratelli che erano ancora in vita sulla terra, infatti propose ad Abramo di mandare Lazzaro a casa di suo padre per avvertire i suoi cinque fratelli dell’esistenza di questo luogo di tormento e del fatto che là si trovava già lui. Egli pensava che in questa maniera essi si sarebbero ravveduti nel sentire Lazzaro e non sarebbero discesi anche loro là. Ma anche in questo caso la risposta di Abramo non fu quella che lui si aspettava, perché il patriarca gli fece chiaramente comprendere che i suoi fratelli avevano Mosè ed i profeti e che essi dovevano ascoltare loro per non andare lì con lui quando sarebbero morti. La risposta di Abramo però non soddisfò quell’uomo perché egli fece capire ad Abramo che secondo lui sarebbe stata più efficace la testimonianza di Lazzaro se questi fosse risuscitato e fosse andato dai suoi fratelli, anziché quella di Mosè e dei profeti. Non fu però del medesimo parere Abramo, infatti egli gli disse che se i suoi fratelli non volevano ascoltare Mosè ed i profeti, non si sarebbero lasciati persuadere ad abbandonare la loro via malvagia, neppure dalla testimonianza di un morto tornato in vita. Ma veniamo ad altre Scritture che confermano l’esistenza del soggiorno dei morti e che esso si trova sotto terra ad una grande profondità e che là vi scendono gli empi quando muoiono.
– Nei Salmi è scritto: “Gli empi se n’andranno al soggiorno de’ morti, sì, tutte le nazioni che dimenticano Iddio” (Salmo 9:17), ed a proposito della sorte di quelli che confidano nei loro grandi averi e si gloriano della grandezza delle loro ricchezze è scritto: “Son cacciati come pecore nel soggiorno de’ morti; la morte è il loro pastore” (Salmo 49:14).
– Giobbe, parlando degli empi, disse: “Passano felici i loro giorni poi scendono in un attimo nel soggiorno dei morti” (Giobbe 21:13).
– Isaia, parlando della sorte di quelli che in Sion non ponevano mente a quel che faceva il Signore, ma si inebriavano di vino e di bevande alcoliche disse: “Perciò il soggiorno de’ morti s’é aperto bramoso, ed ha spalancata fuor di modo la gola; e laggiù scende lo splendore di Sion, la sua folla, il suo chiasso, e colui che in mezzo ad essa festeggia” (Isaia 5:14). Sempre Isaia, nell’oracolo contro il re di Babilonia, disse ad Israele: “Tu pronunzierai questo canto sul re di Babilonia e dirai:.. Il soggiorno de’ morti, laggiù s’é commosso per te, per venire ad incontrarti alla tua venuta. Il tuo fasto e il suon de’ tuoi saltèri sono stati fatti scendere nel soggiorno de’ morti” (Isaia 14:3,9,11).
– Dio per mezzo di Ezechiele predisse ciò che avrebbe fatto a Tiro con queste parole: “Allora ti trarrò giù, con quelli che scendon nella fossa, fra il popolo d’un tempo, ti farò dimorare nelle profondità della terra, nelle solitudini eterne, con quelli che scendon nella fossa…” (Ezechiele 26:20).
– Gesù quando rimproverò Capernaum gli disse: “E tu, o Capernaum, sarai tu forse innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino nell’Ades” (Matteo 11:23).
Come puoi ben vedere da te stesso, da tutte queste Scritture si deduce chiaramente che il soggiorno dei morti è un luogo che si trova nelle profondità della terra, o come disse Gesù: “Nel cuore della terra” (Matteo 12:40), e che là vanno i peccatori che rifiutano di ascoltare la voce di Dio.
Ma la Scrittura ci dice pure l’aspetto che ha il soggiorno dei morti: Giobbe l’ha definito così: “Terra delle tenebre e dell’ombra di morte: terra oscura come notte profonda, ove regnano l’ombra di morte ed il caos, il cui chiarore è come notte oscura” (Giobbe 10:21-22); Bildad di Suach, parlando della sorte dell’empio ha detto: “E’ cacciato dalla luce nelle tenebre” (Giobbe 18:18); e Tsofar di Naama dice dell’empio: “Lo consumerà un fuoco non attizzato dall’uomo” (Giobbe 20:26). A proposito di queste ultime parole esse sono chiaramente confermate dalle parole che quell’uomo che era nell’Ades rivolse ad Abramo: “Son tormentato in questa fiamma” (Luca 16:24). Il fuoco che c’é nell’Ades non è un fuoco attizzato da un uomo, ma da Dio, e per questo non si può spegnere in alcuna maniera.
Dunque, adesso sai dove sei diretto dopo la morte, all’inferno, dove c’è il pianto e lo stridore dei denti secondo che è scritto: “Ivi sarà il pianto e lo stridore dei denti” (Matteo 13:50), e dove il fuoco arde del continuo facendo patire immani dolori a quelli che sono avvolti dalle sue fiamme. E tutto questo perché tu hai peccato, vivi una vita in ribellione a Dio, la Parola di Dio dice infatti che “tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:23). In altre parole, tu ti trovi su quella via spaziosa che mena alla perdizione e di cui ha parlato Gesù (cfr. Matteo 7:13).

Ora, ti voglio dire cosa devi fare se vuoi scampare all’inferno. Tu devi nascere di nuovo ossia devi sperimentare la nuova nascita spirituale di cui parlò Gesù Cristo.
Gesù Cristo un giorno disse a un capo dei Giudei di nome Nicodemo, che era andato da lui di notte: “Bisogna che nasciate di nuovo” (Giovanni 3:7). Quindi è imperativo nascere di nuovo secondo quello che ha detto Gesù Cristo, il Figlio di Dio disceso dal cielo per annunciarci quello che gli aveva ordinato di dire il Padre suo. Ma perché è necessario nascere di nuovo? Perché come poco prima aveva sempre detto Gesù a Nicodemo: “Se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Giovanni 3:5). Il Regno di Dio di cui ha parlato Gesù è il Paradiso celeste, un luogo splendido e glorioso che non si può vedere con questi occhi ma che esiste nell’aldilà e precisamente nei cieli (cfr. 2 Corinzi 12:1-4). Sì, nei cieli, esiste un luogo meraviglioso dove si entrerà subito dopo morti con l’anima – in attesa della resurrezione corporale che avrà luogo al ritorno dal cielo di Gesù (cfr. Apocalisse 6:9-11; 1 Tessalonicesi 4:13-18) – ma come ti ho appena detto a condizione che uno sulla terra sia nato di nuovo. Nel caso invece uno non è nato di nuovo, quando morirà la sua anima andrà all’inferno, che come ti ho già detto innanzi è un luogo anche questo che non si può vedere con questi occhi ma a differenza del Paradiso è un luogo di tormento, dove regna il caos, dove ci sono tenebre fitte, dove arde un fuoco non attizzato da mano d’uomo, e come disse più volte Gesù c’è il pianto e lo stridore dei denti (cfr. Giobbe 10:21-22; 20:26; Luca 16:22-31). Là l’anima del peccatore attenderà il giorno del giudizio quando risorgerà corporalmente per essere giudicato secondo le sue opere e scaraventato nello stagno ardente di fuoco e di zolfo che è la morte seconda (cfr. Apocalisse 20:11-15; 21:8) dove rimarrà per l’eternità in mezzo ad atroci e intensi tormenti. Riconosci dunque da te stesso l’importanza che ha la nuova nascita; essa costituisce la maniera in cui si può essere salvati dalle fiamme dell’inferno prima e poi dallo stagno ardente di fuoco e di zolfo. Non una maniera, ma l’unica maniera; non esiste un’altra maniera per mezzo della quale si può scampare alla perdizione eterna.
Ora ti voglio fare sapere come si sperimenta la nuova nascita nella propria vita. Per spiegartelo nella maniera migliore però sono costretto a partire da molto lontano e cioè dal primo uomo, Adamo, perché per mezzo di lui il peccato è entrato nel mondo e quando si parla della nuova nascita occorre parlare del peccato. Ora, Dio quando creò l’uomo lo pose nel Giardino dell’Eden e gli comandò di non mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, pena la morte infatti gli disse: “Nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai” (Genesi 2:17). Adamo però disubbidì e così in quel preciso giorno morì, ma non fisicamente bensì spiritualmente. E tramite lui il peccato è entrato nel mondo e si è esteso a tutta l’umanità (cfr. Romani 5:12). Tutti quindi hanno peccato e sono morti spiritualmente come lo era Adamo dopo avere peccato (cfr. Romani 3:23). Ecco il punto, la morte spirituale regna in coloro che hanno peccato (cfr. Romani 5:17). Anche tu dunque hai peccato davanti a Dio, non importa se tanto o poco, e non importa di che tipi di peccati ti sei reso colpevole, se di un furto che ti ha fruttato solo poche lire o di una rapina a mano armata in una banca che ti ha fruttato tanti milioni o persino miliardi, se di una bugia detta per scherzare o per nascondere un misfatto compiuto da te o da altri, se di una parolaccia contro il tuo prossimo o di una bestemmia contro Dio, e potrei proseguire, il peccato è peccato, e il suo salario è in ogni caso la morte (cfr. Romani 6:23; Giacomo 1:15), perciò tu sei un peccatore, sei morto spiritualmente. In te non c’è vita – spiritualmente parlando – solo la morte. Sei un figliuolo d’ira dunque (cfr. Efesini 2:3) su cui posa l’ira ardente di Dio che odia gli operatori di iniquità (cfr. Salmo 5:5). Ecco perché non hai comunione con Dio, ecco perché non hai nessuna speranza, ecco perché hai paura della morte e quando ne senti parlare fai degli scongiuri che per altro non riescono per nulla ad allontanare la morte perché essa si sta avvicinando velocemente, ed ecco perché quando senti parlare dell’inferno sei preso dai brividi e fai di tutto per cambiare discorso o cerchi di non sentire; perché sei morto nei tuoi falli e nelle tue trasgressioni. Forse sei andato dal prete a confessare i tuoi peccati ma inutilmente, perché anche dopo che ti ha assolto e tu hai compiuto le cose che ti ha prescritto hai continuato e continui a sentirti sempre un peccatore nel tuo intimo, un peccatore perduto senza speranza. Quei peccati confessati sono ancora attaccati alla tua coscienza e pesano come un macigno su di te. La coscienza che Dio ha posto in te questo te lo attesta chiaramente. E questo perché il prete è un uomo che non può rimettere i peccati a nessuno.
Essendo dunque questa la situazione in cui tu ti trovi, hai bisogno di essere vivificato, di sperimentare una risurrezione spirituale che porti in te la vita spirituale, la comunione con Dio, in altre parole di nascere di nuovo. Ecco allora cosa devi fare per nascere di nuovo. Devi ravvederti dei tuoi peccati, cioè pentirti dei tuoi misfatti e proporti di non compierli più, e credere con tutto il tuo cuore in Gesù Cristo, il Figlio di Dio (cfr. Atti 20:21). Quello che devi credere, quando dico che devi credere in Gesù Cristo, è che Gesù Cristo è morto sulla croce per i nostri peccati, che fu seppellito, e che il terzo giorno risuscitò per la nostra giustificazione e apparve a quelli che egli aveva scelto come suoi testimoni cioè gli apostoli (cfr. Atti 10:38-43). Questo è il Vangelo di Dio (cfr. 1 Corinzi 15:1-5) che mostra agli uomini il grande amore che Dio ha avuto per tutto il mondo offrendo il suo Unico Figliuolo per la propiziazione dei nostri peccati affinché per mezzo di lui noi vivessimo (cfr. 1 Giovanni 4:9). Nel momento in cui farai ciò avverrà questo; ti sentirai nascere di nuovo e diventare una creatura nuova (cfr. 2 Corinzi 5:17). Questo avverrà per la virtù della Parola di Dio (cfr. Giacomo 1:18; 1 Pietro 1:23) che la Scrittura paragona all’acqua (cfr. Isaia 55:10-11; Efesini 5:25-27), e dello Spirito Santo; ed è qualcosa che non si può capire appieno. Sperimenterai sull’istante il lavaggio dei tuoi peccati, e quindi il perdono di Dio che porterà in te la pace e la gioia della salvezza. Non sarai più un figlio d’ira ma un figlio di Dio; non sarai più un nemico di Dio perché sarai riconciliato con Dio; non sarai più uno schiavo del peccato perché sarai liberato dal peccato; non sarai più sulla via della perdizione che mena alle fiamme dell’inferno ma sulla via che mena in Paradiso, e perciò non avrai più paura di morire perché saprai dove andrai, come anche non avrai più paura dell’inferno. E tutto questo in virtù della grazia di Dio mediante la fede (cfr. Efesini 2:8-9). Non ci sarà dunque da parte tua niente di cui gloriarti nel cospetto di Dio perché ciò che otterrai lo otterrai gratuitamente e non in virtù di tue opere giuste compiute (cfr. Tito 3:4-7).
Che farai adesso? Io spero vivamente che tu ti penta dei tuoi peccati e invochi il Signore Gesù Cristo per ottenere la remissione dei tuoi peccati. Non farti beffe delle parole che ti ho rivolto, chi si è fatto beffe di questo messaggio ed è morto nei suoi peccati, ora piange e stride i suoi denti all’inferno, e se potesse tornerebbe sulla terra per accettare il Vangelo della grazia di Dio. Ma oramai non ha più nessuna opportunità di accettare il Vangelo, troppo tardi, doveva pensarci prima. La vita è breve, è come un soffio, e potrebbe finire all’improvviso e ti troveresti perduto per l’eternità. Sàlvati da questa perversa generazione. Non indugiare, non posticipare questa decisione, perché non sai quello che un giorno possa produrre.
Che Dio ti benedica, rivelandoti il suo Figliuolo Gesù Cristo e salvandoti dalla perdizione eterna.

Una parola adesso per il credente sviato, santo al locale di culto ma peccatore fuori.
Adesso mi rivolgo a te che un giorno sei nato di nuovo, hai gustato la bontà di Dio, ma ad un certo punto hai deciso di abbandonarti al peccato, ai piaceri della vita, alle concupiscenze della carne. Tu ti sei sviato dalla retta via per la quale ti eri incamminato, e adesso sei su quella via che oltre ad essere piena di spine e triboli, mena all’inferno. Pure tu, dunque, al pari di chi ancora non ha conosciuto Dio, sei diretto all’inferno. Non ti illudere, non ti ingannare. Tu sei morto spiritualmente, perché Paolo dice che se viviamo secondo la carne noi morremo (cfr. Romani 8:13), per cui anche se hai nome di vivere tu sei morto. Anche se ancora frequenti un locale di culto, dove vai per pregare, cantare, e ascoltare la Parola di Dio, la tua condizione spirituale è come quella di un qualsiasi peccatore. Sei come un sepolcro imbiancato che di fuori appare pulito ma di dentro è pieno di ossa e di immondizia, infatti ti rechi al culto, durante la riunione ti comporti in maniera retta e giusta dando una buona impressione a tutti, ma quando sei fuori dal locale di culto, quando gli altri credenti non ti vedono e non ti ascoltano, allora ti comporti come i peccatori, né più né meno, anzi tante volte peggio di loro. Il tuo parlare è pieno di oscenità e di volgarità, di oltraggi e di barzellette, vai a donne, commetti fornicazione, rubi, ti ubriachi, ecc. Sei un peccatore, non un credente che si santifica nel timore di Dio, ma una persona traviata che è tornata a voltolarsi nel fango, che si è fatta avviluppare dalle contaminazioni del mondo che un giorno avevi fuggito mediante la conoscenza del Signore. E adesso a cagione della tua condotta, la dottrina e il nome di Dio sono biasimati. Che pensi che ti aspetta, se morissi in questo stesso istante? Il Paradiso, la gloria, il cielo? Niente affatto, ma l’inferno, ripeto l’inferno.
Io ti scongiuro quindi di pentirti dei tuoi misfatti, di abbandonarli e di tornare al Signore chiedendogli di perdonare le tue iniquità, e Lui lo farà perché è fedele. Torna al Signore, torna al Signore, e lui ti salverà. Che Dio ti benedica dandoti il ravvedimento

Chi ha orecchi da udire, oda.

Giacinto Butindaro

Tratto da : http://giacintobutindaro.org/2011/08/28/linferno-esiste/