La situazione è veramente drammatica

capraFratelli e sorelle nel Signore, il mondo oramai è entrato nella Chiesa, è un fatto assodato questo, e continua a entrare sempre più. I giorni son proprio malvagi e i tempi veramente difficili, e più si và avanti e più ci si rende conto che la situazione peggiora sempre più. La piaga oramai sembra essere inarrestabile e irreversibile. La predicazione del ravvedimento è quasi del tutto scomparsa; la buona novella annunciata ai peccatori non è più ‘Gesù è il Cristo’ ma ‘Gesù ti ama’; le predicazioni rivolte ai santi risultano essere sempre più vuote e prive di forza, di potenza, di unzione dall’alto; la carnalità regna nei cuori di molti e quei pochi che per un po hanno lottato, astenendosi da questo e da quest’altro, si lasciano anch’essi trascinare dalla maggioranza; i falsi battesimi con lo Spirito Santo hanno preso il posto dei veri; e che dire dei teatri, balletti, mimi, danze, e concerti cosiddetti ‘cristiani’ che sono oramai divenuti la normalità; le coppie omosessuali pian piano vengono sempre più accettate con tanto di ‘benedizione’; ministeri che non procedono da Dio e dunque falsi, come ‘profeti’ che profetizzano di loro senno, dicendo : ‘l’Eterno ha detto..’ quando l’Eterno non li ha mandati, cosiddette ‘pastoresse’ che insegnano quando invece non è loro permesso di insegnare, e che dire dei moderni ‘apostoli’ e ‘dottori’ che si sono dati alle favole, trasmettendo non più la sana dottrina, il sano insegnamento, ma solo ciance. Che tristezza.. Dal canto nostro fratelli, continuiamo a combattere e non perdiamoci d’animo, poiché sappiamo per certo che, nonostante la situazione sia veramente drammatica, pure l’Eterno si è riservato un residuo fedele a Lui che non ha piegato le sue ginocchia dinanzi alla massoneria e che non ha ceduto alle lusinghe del peccato e ai piaceri del mondo. Continuiamo dunque ad essere sale e luce di questo mondo, senza stancarci e senza abbassare mai la guardia. Siate semplici come le colombe ma anche prudenti come i serpenti, ricordatevi : siete delle pecore in mezzo a dei lupi. Mai dimenticarlo.

Salvatore Larizza

Pesce d’aprile?

Ecco cosa dice la Bibbia di colui che inganna il suo prossimo per ridere, e quindi di coloro che particolarmente oggi 1 Aprile dicono menzogne per ridere:

“Come un pazzo che avventa tizzoni, frecce e morte,
così è colui che inganna il prossimo, e dice: ‘Ho fatto per ridere!’ “

Proverbi 26:18-19

Chi ha orecchi da udire, oda

Giacinto Butindaro

Tratto da : http://giacintobutindaro.org/2011/04/01/pesce-daprile/

 

Opere degne del ravvedimento

L’apostolo Paolo quando si trovò a testimoniare davanti al re Agrippa disse tra le altre cose: “Perciò, o re Agrippa, io non sono stato disubbidiente alla celeste visione; ma, prima a que’ di Damasco, poi a Gerusalemme e per tutto il paese della Giudea e ai Gentili, ho annunziato che si ravveggano e si convertano a Dio, facendo opere degne del ravvedimento” (Atti 26:19-20)

Dunque Paolo, che era stato mandato da Cristo ad evangelizzare, annunziava agli uomini il ravvedimento dalle opere morte e la conversione, che devono essere dimostrati con opere degne del ravvedimento. Vediamo quindi di spiegare cosa significa ravvedersi e convertirsi.

Ravvedersi significa ‘cambiare mente’ e quindi il modo di pensare, perché il termine greco metanoia, tradotto con ravvedimento, significa ‘cambiamento di mente’. E questo cambiamento di mente implica la sperimentazione di una tristezza o un dolore per i peccati commessi contro Dio, appunto perché quando uno si ravvede smette di pensarla come prima a riguardo del peccato, per cui ciò che prima per lui era una cosa bella diventa improvvisamente orribile, le cose in cui lui prima prendeva piacere adesso gli procurano solo vergogna e dispiacere al solo pensiero.

Convertirsi significa invece cambiare direzione nella vita, ma con una vera e propria inversione di marcia. E quindi convertirsi a Dio significa accettare l’Evangelo di Dio che è l’annuncio della morte espiatoria di Gesù Cristo e la Sua resurrezione, e abbandonare le proprie vie malvagie e mettersi al servizio della giustizia, e questo implica l’andare contro corrente, cioè contro l’andazzo di questo mondo, che è fatto di tante opere morte.

Ora, si dà prova di essersi ravveduti e convertiti a Dio facendo opere degne del ravvedimento, che sono chiamate anche frutti degni del ravvedimento. Queste opere naturalmente sono l’opposto di quelle morte da cui uno si è ravveduto.

Facciamo degli esempi pratici: chi prima seguiva gli idoli muti, abbandona gli idoli e il loro culto per mettersi ad adorare Iddio in spirito e verità, e quindi senza fare uso di alcuna immagine o statua. Chi prima praticava la magia o qualche arte divinatoria, abbandona queste pratiche, bruciando tutto quello che possiede che ha a che fare con la magia, perché in abominio a Dio, e comincia a desiderare i doni spirituali che vengono da Dio e che sono chiamati ‘potenze del mondo a venire’. Chi prima frequentava le meretrici, smette di andarci, perché è consapevole che il suo corpo è diventato il tempio di Dio, che è santo, e quindi va conservato in santità ed onore; e quindi se è sposato, si giacerà carnalmente solo con la propria moglie, e se non è ancora sposato, aspetterà con fede e pazienza il matrimonio. Chi prima era un omosessuale, smette di commettere cose turpi con altri uomini, perché l’omosessuale oltre che peccare contro natura pecca contro il proprio corpo. Chi prima rubava, smette di farlo, perché si mette a lavorare onestamente con le proprie mani per provvedere ai suoi bisogni e a quelli della sua famiglia. Chi prima bestemmiava, non bestemmia più, perché ora usa la sua bocca per ringraziare e lodare Colui che lo ha salvato, che è degno di somma lode. Chi prima si ubriacava, non si ubriaca più, perché sa che ubriacandosi rovinerebbe il suo corpo, e sarebbe trascinato alla dissolutezza; e quindi beve con moderazione. Chi prima odiava il suo prossimo, non lo odia più anzi lo ama, pregando per lui, e facendogli del bene. Chi prima amava e praticava la menzogna, dice solo la verità. Chi prima amava litigare e contendere, smette di farlo, perché sa che deve essere umile e paziente verso il suo prossimo, pronto a sopportare ogni afflizione per amore di Cristo.

Ma il ravvedimento e la conversione implicano anche l’abbandono delle mondane concupiscenze quali giochi d’azzardo, andare a ballare, al teatro, al cinema, allo stadio a vedere la partita, in spiaggia al mare a prendere la tintarella, ed anche la musica mondana, e certi modi di vestire che non si addicono ai santi perché inverecondi; come anche l’abbandono delle barzellette, del parlare scurrile, volgare, e ambiguo, e delle buffonerie. In altre parole, l’abbandono di tutto ciò che è contrario alla sana dottrina.

Le opere degne del ravvedimento sono costituite anche dalle opere di carità, come supplire con i propri beni materiali ai bisogni dei poveri, fare partecipi dei propri beni a coloro che ammaestrano i santi nella Parola, visitare le vedove e gli orfani nelle loro afflizioni, e visitare i carcerati a motivo di Cristo, gli ammalati; e da qualsiasi altro tipo di opere buona, che appunto perché buona non fa male alcuno al prossimo.

Chi si è ravveduto e convertito a Dio si comporta così per condursi in maniera degna del Vangelo, e quindi per onorare il Vangelo tramite il quale è stato salvato da questo presente secolo malvagio e dalla perdizione eterna.

Ora, fratello, stai facendo opere degne del ravvedimento, o sei ancora immerso nella mondanità e carnalità, e quindi stai seguendo l’andazzo di questo mondo, tanto da non distinguerti quasi in niente da quelli di fuori nel tuo modo di comportarti? Se la risposta è la seconda, allora vuole dire che hai pensato, e molto probabilmente sei stato indotto a pensarlo da coloro che ti hanno parlato di Gesù Cristo, che convertirsi a Dio significava solo credere in Gesù e mettersi a frequentare le riunioni di una Chiesa Evangelica, leggere la Bibbia, pregare e cantare cantici, e parlare di Gesù alle persone del mondo, non curandoti della tua condotta. Tu devi quindi ravvederti e convertirti dalle tue vie malvagie. Fallo, non indugiare: per riconciliarti immediatamente con Dio, perché tenendo questa condotta carnale e mondana sei un nemico di Dio.

Chi ha orecchi da udire, oda

Giacinto Butindaro

Tratto da : http://lanuovavia.org/giacintobutindaro/2010/06/17/opere-degne-del-ravvedimento/

La signora Ornella Vanoni, che afferma di essersi convertita a Cristo, racconta pubblicamente una barzelletta offensiva nei confronti di Dio

MILANO – Ornella Vanoni parla della sua conversione e della sua fede in un’intervista con Mario Luzzato Fegiz, critico musicale del Corriere della Sera, in occasione dell’uscita del cd “Una bellissima ragazza”.

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Vanoni: Gesù mi ha cambiata Sono diventata un’evangelica

A 72 anni Ornella Vanoni dedica un disco a Gesù. Si chiama «Una bellissima ragazza» e in copertina c’è lei, adolescente, 14 anni, bellissima ragazza appunto come il titolo della canzone scritta per lei da Carlo Fava che ha dato il via all’album («l’ha scattata mio padre a Paraggi, stavo sbocciando»). In copertina i ringraziamenti: a «Gesù con tutto il cuore, noi due sappiamo perché». Quella che per decenni è stata un sex symbol della canzone italiana, la voce sensuale, da qualche anno frequenta la chiesa evangelica di Milano, canta nei cori, partecipa alle funzioni e ha anche condotto le ultime edizioni, del festival dei canti religiosi al Palalido di Milano.

Perché una dedica a Gesù? «Ha cambiato la mia vita in meglio da quando l’ho accettato e mi sono affidata a lui. Per fare un disco bisogna star bene».

Ma quali sono le tappe di questa svolta? «Io ero cattolica, siamo tutti cattolici. In Italia si parla molto di cattolicesimo ma non c’è fede. Scarseggia la fede, religione ce n’è d’avanzo. Ho conosciuto un pastore evangelico che mi ha parlato di Gesù. Se avessi incontrato un prete cattolico altrettanto convincente l’avrei seguito. Il mio pastore, che è poi una donna brasiliana, mi ha sbattuto la faccia davanti allo specchio». E quel che ha visto l’è piaciuto? «No. Oggi rinnego circa un buon cinquanta per cento delle mie scelte di vita. Era male e mi ha fatto del male».

Un cambiamento radicale: dalle passioni travolgenti, dagli amori che finiscono sui giornali alla totale dedizione a Gesù. Un bel cambiamento. «Sì, e non del tutto indolore. Io mi sento come la Maddalena che appare in un quadro della pittrice Gentileschi. Questa Maddalena ha una lacrima. Due le spiegazioni possibili: la commozione per quello che ha trovato o il dolore per quello che dovrà lasciare».

L’incontro col pastore evangelico risale a oltre sei anni fa. «Io ricordavo il catechismo come qualcosa di noioso, la frequenza saltuaria a messa come puro formalismo. Oggi frequento il culto che comprende ringraziamento, adorazione e molta musica, anche rock. Le nostre funzioni sono allegre e ci sono tanti giovani sorridenti ed entusiasti».

Il risultato di questo percorso? «Una grande forza. Ho imparato ad amare follemente Gesù. Mi possono dire che non è mai esistito ma io lo sento nel mio cuore».

L’età ha influenzato il nuovo percorso? «Credo di sì. A trent’anni vedevo la vita diversamente. Un anno fa mi sono battezzata. Gli evangelici si battezzano da adulti, quando c’è piena coscienza».

Come si sente ora? «Una mia amica mi manda degli sms e mi dice: “Gli anni passano, ma tu non cambiare più, resta quella che sei”. Io sono l’esempio del fatto che si può cambiare».

Qualcuno la prende in giro. La più bella e la più desiderata, che ha fatto peccare con cattivi pensieri milioni di italiani, sposa Gesù. «Sì, qualcuno mi prende in giro. Ma io me ne frego e rido perché sto bene. Io voglio pace e tranquillità. Cerco intesa e affettività, non reggerei la grande passione cavalcante».

Ci sono altre ragioni per cui ha scelto gli evangelici, anziché la chiesa apostolica romana? «Non ho mai superato i senso di profondo ribrezzo per la copertura data per molti anni dal papato ai preti pedofili americani». La Vanoni evangelizzata canta con voce giovane e cristallina, proprio come ci si aspetta dalla «Bellissima ragazza» della copertina. Un velo di tristezza qua e là. «Sono sola, ma vivo bene la mia solitudine. Mi manca ogni tanto l’abbraccio del maschio. Amo tanto mio figlio, i miei nipoti, i miei amici, e forse dopo tanti anni mi accetto, da sola senza lo sguardo di un lui».

di: Mario Luzzatto Fegiz
da: Corriere della Sera
data: 27/9/2007

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Ora, dopo avere letto questa intervista, uno non può che rimanere molto perplesso dinnanzi a questo video in cui durante una manifestazione presso il duomo di Milano, tenutasi nell’ottobre del 2008, la signora Vanoni racconta una barzelletta offensiva nei confronti di Dio. Giudicate voi, fratelli.

Giacinto Butindaro

Tratto da : http://lanuovavia.org/giacintobutindaro/2010/06/01/la-signora-ornella-vanoni-che-afferma-di-essersi-convertita-a-cristo-racconta-pubblicamente-una-barzelletta-offensiva-nei-confronti-di-dio/